a cura di Elisabetta Maria lubinati – classe I/E – scuola secondaria di I grado –
Sinceramente, l’unica cosa che vorrei fare alla fine della quarantena è rivedere i miei amici, riabbracciarli, passare i pomeriggi e divertirci insieme. Gli amici sono la mia seconda famiglia: ti capiscono, ti aiutano e ti supportano; può sembrare una cosa banale, ma per me, che sono stata bullizzata dall’asilo nido alla quinta elementare, è molto importante. È vero, non ho molti amici, ma è meglio pochi che falsi!
Un consiglio a chi pensa che diventando amico di persone popolari (che poi ti ridono alle spalle), sia il solo modo di poter essere accettato da tutta la classe, è di non farlo mai: gli amici non sono persone popolari che poi ti lasciano sola al momento del bisogno, ma coloro che ti vogliono bene; ecco che significa veri amici!
Oltre ad incontrare gli amici, vorrei andare in vacanza: mi sono stancata del solito panorama dal mio balcone!
Sì, andrei volentieri al mare con la mia migliore amica, che è sempre piena di compiti e che quindi, anche se non fossimo stati in quarantena, non l’avrei mai vista comunque; anche se dovessi andare tutta l’estate a prendere i granchi insieme a lei sugli scogli, mi divertirei comunque, perché è la mia migliore amica e le voglio molto bene! Non posso neanche videochiamarla, perché ogni volta è sommersa dai compiti, soprattutto di Italiano: ha una professoressa che l’ha presa di mira e ogni giorno la riempie di cose da fare! Spero che quest’estate non abbia ancora troppi compiti, come ne ha adesso!
Una mia grande passione è cantare: vorrei tanto frequentare una scuola di canto, ma, dato che vado a danza, non abbiamo abbastanza soldi per poter fare tutte e due le cose.
Cantare mi rilassa molto e mi rende felice, anche se certe volte non posso cantare per via della mia famiglia che è impegnata in altre attività, per cui ci vuole silenzio. Comunque, quasi tutte le persone, che mi sentono cantare da sola, mi fanno i complimenti, e non sono soltanto i miei genitori o amici stretti, anche altre persone che magari non conoscevo.
Cantare è il mio sfogo, ma anche raccontare mi piace: ogni volta che penso “a cosa posso pensare”, mentre magari sono in viaggio, compongo un diario nella mia testa, perché non posso scrivere in quel momento, e ciò mi fa stare bene!