a cura di Filippo Marani – classe I/E – scuola secondaria di I grado –  Le prime cose che ho in mente di fare quando si potrà uscire saranno:                         la prima, andare in bicicletta dai miei nonni in campagna, come facevo sempre prima dell’arrivo del COVID-19.                                                       La seconda, andare a trovare i miei cavalli e andare a fare un’escursione in campagna insieme a mio papà, per poi andare dai mie cagnolini e gattini, con cui gioco sempre. La terza cosa, andare dal mio migliore amico e giocare con lui ai videogame, andare in bicicletta per tutto il paese, giocare con i nerf. Dopo questo periodo di reclusione, ho scoperto molte cose, tra cui il valore di stare concretamente con le persone a cui vogliamo bene, non come è stato virtualmente durante questa quarantena, dove, solo per dire ciao a un mio amico, dovevo attivare i siti per fare videochiamate, sentire ripetutamente l’altro che ripeva che non sentiva e non aveva abbastanza  connessione per chiamarmi….                                               Penso che questo fatto rimarrà impresso a tutti noi che lo abbiamo vissuto, e non lo scorderemo mai. Uno dei lati negativi che ha avuto questa pandemia, secondo me, è stata la chiusura della scuola. Inizialmente io ne ero quasi felice, ma, più i giorni passavano, e più la voglia di tornare a scuola cresceva. Ho così compreso che le noiose spiegazioni dei professori erano molto più interessanti rispetto a quelle online. Alla fin fine, quello che mi è mancato di più è stato il contatto umano ed ho capito che da soli la vita non ha un senso, anche se in casa avevo tutto il necessario: cibo, giochi, genitori e sorella.                                  Spero che presto si ritorni alla normalità della nostra vita!