di ALESSANDRA CUTTAIA – Finalmente è stato inaugurato il nuovo tratto del ponte Petrulla. Per noi siciliani è un giorno memorabile: la città di Licata esce dall’isolamento e l’entroterra agrigentino si ricollega al mare. L’inaugurazione arriva dopo 1338 giorni dal crollo del ponte, dopo lunghe sofferenze e danni economici incalcolabili per tutto l’indotto. Alla cerimonia sono intervenuti Nello Musumeci, presidente della Regione, l’assessore alle Infrastrutture, il presidente Commissione Trasporti dell’Ars e i sindaci di numerose città limitrofe. Sono quindi finiti i disagi per i numerosi automobilisti che viaggiavano da Licata per Canicattì, Ravanusa, Campobello di Licata, e viceversa, e per gli altri centri nisseni collegati con la statale 626 che, dal 7 luglio 2014, hanno dovuto percorrere la vecchia 123 allungando i tempi di viaggio. Gli interventi di ristrutturazione, che hanno comportato una spesa complessiva di 9,2 milioni di euro, sono consistiti nella ristrutturazione di tre campate del viadotto e nel consolidamento e restauro conservativo delle restanti parti della struttura crollata ma anche del viadotto Salso. In questo giorno di festa vogliamo ricordare e ricordarci anche delle parole pronunciate, qualche giorno fa, da Gero Acquisto, segretario provinciale della Uil. “Ravanusa, Campobello di Licata e Licata vanno aiutate perché, in questi anni di diritti negati, si sono spopolati. Le aziende e la filiera produttiva in molti casi hanno mollato e i residenti si sono sentiti abbandonati dalle istituzioni”. Adesso aspettiamo che possano trovare presto soluzione anche le altre strade e ponti oggi in condizioni pietose. Nel frattempo ci auguriamo che presso le istituzioni trovi attuazione la volontà di velocizzazione tutto ciò che riguarda i processi di manutenzione ordinaria e straordinaria, al fine anche di evitare altre chiusure o crolli.