//RI – COMINCIAMO?

RI – COMINCIAMO?

di | 2020-10-19T21:55:25+02:00 19-10-2020 21:55|Alboscuole|0 Commenti
Torniamo a lanciarci nell’etere dopo una lunga pausa con un’edizione del Meneghini che oseremmo definire speciale, in quanto (quasi) interamente dedicata alle prossime e imminenti elezioni studentesche. I nostri redattori, almeno quelli che non sono candidati a loro volta, dal momento che il salto dal giornalismo alla politica è una moda che non tramonterà mai, hanno sottoposto a tutti gli aspiranti rappresentanti d’istituto alcune essenziali questioni che ci aiuteranno certamente a conoscerli meglio. Del resto, l’esercizio maturo e consapevole della democrazia passa anche attraverso una costante e puntuale informazione; come si fa a scegliere un candidato piuttosto che un altro senza nemmeno sapere quali sono i loro cartoni animati preferiti? Al di là delle facezie, teniamo comunque a sottolineare come, nel loro piccolo, anche le elezioni studentesche possano costituire un’occasione per educarci alla politica. Ed educarsi alla politica è fondamentale e quanto mai urgente, dal momento che anche la nota emergenza che stiamo vivendo, e che forse anche quest’anno ci costringerà a cambiare il nostro modo di fare scuola, è a nostro parere un’emergenza tutta politica. Il che non significa affatto negare che si tratti, prima di tutto, di una questione sanitaria o anche economica, ma il semplice fatto che sia allo stesso tempo sanitaria E economica la rende da cima a fondo politica. È politica proprio in quanto sanitaria E economica. È politica perché ci costringe a rivedere le regole che normano il nostro vivere insieme cercando di armonizzare esigenze contrapposte; quella di contenere un’epidemia che può avere conseguenze disastrose e quella di non bloccare il sistema economico/produttivo, sia per evitare ripercussioni sociali drammatiche, sia per garantire in ogni caso l’erogazione di certi servizi fondamentali. È politica perché per uscire da questa crisi e prevenirne altre occorrerà sempre di più che ognuno agisca nella coscienza di essere parte di una totalità, prima ancora che un individuo. È politica perché richiede a tutti la maturazione di una forma mentis e di un ethos (così distanti da quelli del “consumatore spensierato” che tutti noi fondamentalmente siamo!) finalmente improntati sulla consapevolezza dell’impatto che ogni azione del singolo può esercitare sui suoi simili, sull’intera specie umana e sul mondo naturale nel suo complesso. Se dunque la chiave è e sarà sempre di più la politica, nel senso nobile del termine (perché, ne siamo convinti, esiste un senso nobile del termine!), educhiamoci fin da subito a praticarla. Come spesso si dice: cominciamo dalla scuola (ri-cominciamo?)