di Eleonora Santacatterina –
Il 5 Marzo scorso,con un provvedimento che non ha precedenti nella storia della nostra Repubblica,il Governo ha sospeso tutte le attività didattiche nelle scuole d’Italia.
Che strana situazione che stiamo vivendo. Le strade sono vuote, ogni attività è stata interrotta, il mondo sembra essersi fermato.
Ci è stato impedito di uscire di casa e, di conseguenza, ci è stato negato il contatto fisico, e solo ora ci stiamo rendendo conto di quanto sia significante per noi.
In questo particolare momento, infatti, ci mancano quegli aspetti della nostra vita
che abbiamo sempre dato per scontati, che hanno da sempre fatto parte della nostra quotidianità. Se pochi mesi fa mi avessero detto che a breve non sarei potuta più uscire, che non avrei potuto vedere le persone a me care, probabilmente mi sarebbe sembrato impossibile e surreale. E invece è proprio quello che stiamo vivendo ora.
Stiamo capendo quanto sia fondamentale ridere e scherzare insieme.
Stiamo realizzando che un semplice abbraccio, a volte, può essere vitale.
Il mondo, per cercare di trarre una spiegazione da ciò che sta accadendo, sta attribuendo diversi significati a questa epidemia. Io, personalmente, sto interpretando questo momento come un’opportunità per allontanarmi dall’esistenza instancabile di tutti i giorni, ma devo ammettere che è molto difficile per me. Tutti siamo stati abituati sin da piccoli a dei ritmi di vita frenetici e, anche se rallentare per un attimo ci farebbe bene, è innegabile che sia molto dura. Stiamo cercando di trovare delle attività interessanti per scacciare via la noia, ma il tempo sembra non passare mai. Non siamo abituati a prenderci un momento per noi ogni tanto, un momento per riflettere, siamo sempre sommersi di attività e di obblighi. Perciò non nego che vorrei riprendere al più presto a vivere come ho sempre fatto, perché forse tutte quelle attività e quegli obblighi che mi erano sempre sembrati così faticosi, erano quelli che davano un senso alla mia vita. So bene, però, che c’è un solo modo per raggiungere questo obiettivo: restare a casa, perché solo evitando un qualsiasi contatto umano, possiamo rallentare la diffusione di questa epidemia e, successivamente, estinguerla.
Quindi, anche se è difficile per tutti noi, restiamo a casa, per far sì che tutto si risolva il prima possibile.
Restiamo a casa per ritornare ad abbracciarci e per poter apprezzare di più anche le cose più semplici.
Restiamo a casa per svegliarci, finalmente, da questo incubo, per far sì che presto tutto questo sia solo uno spiacevole ricordo.