//Recita natalizia: “ Il Natale di Ferrovecchio”

Recita natalizia: “ Il Natale di Ferrovecchio”

di | 2019-06-13T18:45:25+02:00 13-6-2019 18:45|Alboscuole|0 Commenti
Autrici Rebecca Proscia, 3°A Francesca Regina, 3°A Scuola secondaria di primo grado “San Giovanni Bosco”, Toritto (Ba) In occasione del santo Natale, il 14 Dicembre la classe 3^sez A della Scuola secondaria di primo grado, ha voluto rappresentare una commedia divertente dal titolo “ Il Natale di Ferrovecchio”, riadattata in chiave moderna dalla docente di arte, professoressa Misciagna Filomena, con le musiche curate dalla professoressa Poli Renata e la regia del signor Gagliardi Vito, esperto di teatro. La commedia è stata riscritta in vernacolo torittese, adeguandola intelligentemente all’ambiente del paese in cui viviamo. E’ un lavoro realizzato per coinvolgere tutti gli alunni della classe, anche i più timidi stimolando la socializzazione e la passione per il teatro che alcuni ragazzi conoscono poco. La trama è molto semplice. Un‘officina di riparazione gomme diventa lo scenario dove si svolge tutta la vicenda. L’officina diventa rifugio e incontro dei componenti di un corteo funebre interrotto da un temporale, mentre il feretro rimane sotto la pioggia. Al funerale partecipano le consorelle, i confratelli, il parroco Don Ciccio e i musicisti della banda. Nell’officina ci lavora Mastro Vito, il proprietario e il garzone di bottega Mimmo che perde il suo tempo leggendo fumetti piuttosto che impegnarsi nel lavoro. C’è atmosfera di Natale. Dopo quattro anni passati lontano da casa, Ferrovecchio, vecchio amico e compare di Mastro Vito, torna a casa e vuole trascorrere queste feste nel suo paesello. Qui affiorano i ricordi delle vecchie tradizioni natalizie del suo paese che quasi aveva dimenticato, insieme alla voglia di rivedere Ronzella, la sua vecchia fiamma di Santeramo. Intanto Ferrovecchio non perde le sue abitudini che sono state la causa del suo allontanamento forzato: ruba un coniglio da un contadino e un galluccio da una signora, mentre gira con il suo camioncino alla ricerca di oggetti in ferro vecchio. Ferrovecchio consegna il suo bottino avvolto in due sacchi a Mastro Vito e si autoinvita a pranzo, giustificando il fatto che lui è particolarmente legato a loro che considera veri amici. Promette loro di procurare i mandarini e il capitone, mentre mastro Vito fa finta di non aver capito che cosa ci fosse nei sacchi quando arrivano le lamentele del contadino e della proprietaria di galline. Il giorno prima di Natale, Mastro Vito consegna i due sacchi alla moglie che avrebbe provveduto a cucinare. Intanto Ferrovecchio annuncia il matrimonio con Ronzella e vuole che mastro Vito e sua moglie Lucetta facciano i testimoni. E’ una commedia simpatica, ironica e divertente per noi piccoli attori, ma anche per il pubblico che ha apprezzato la nostra spontaneità e la serietà nel raffigurare uno spaccato di vita quotidiano del passato ambientato nella società attuale che vive di espedienti e sotterfugi, dimenticando i veri valori della vita che anche il Natale ci trasmette. Durante la commedia, sono stati inseriti alcuni canti della tradizione di Toritto come “ La Pastorale” e “La Tarantella torittese”, suonati e cantati durante la famosa “Notte magica dei fornai” del 23 dicembre: i fornai visitano le case fin dalle prime ore dell’alba chiedendo qualcosa da mangiare a chi li ospita. Questa rappresentazione, pertanto, è un invito a non dimenticare le tradizioni, gli usi e i costumi del nostro paese rivolgendosi in particolare alle nuove generazioni di cui facciamo parte anche noi adolescenti, pensando ai nostri nonni e bisnonni.