Di Jasmine Zampatti e Gaia Mazzucchelli
Come avrete visto (o vedrete), un altro articolo di questo mese è dedicato al 17 maggio, giornata internazionale contro omofobia, bifobia e transfobia.
Negli ultimi anni sembra che ‘essere arcobaleno’ sia diventata quasi una moda (anche se non per tutti) e che si stia passando da un estremo all’altro. Infatti, se si torna indietro un po’ nella storia, si scopre come essere omosessuali non fosse per niente figo e ci si poteva anche rimettere la pelle.
Ci sono stati moltissimi casi di processi o condanne per questi gusti sessuali che alla gente non andavano proprio giù, al punto di considerarli una ‘condizione patologica’ (forse qui i malati però erano quelli che la pensavano così).
Una di queste vittime fu lo scrittore Oscar Wilde, che conosciamo probabilmente tutti, almeno per il film ‘Il ritratto di Dorian Gray’ tratto dal suo omonimo libro.
Per capire cosa voleva dire essere omosessuali in quel periodo vi consigliamo di guardare il film sulla vita di questo scrittore; si intitola ‘Wilde’ ed è uscito nel 1997. Lo potete trovare su Amazon Prime Video, incluso con Amazon Prime…ora caro Bezos dacci il nostro compenso per la pubblicità, grazie.
Vi raccontiamo un po’ la trama in sintesi.
Oscar Wilde torna in Inghilterra dagli Stati Uniti e si sposa con Costance Lloyd, ragazza con cui mette su famiglia. Intanto, Oscar ha una doppia vita: quella di un acclamato scrittore di talento e quella di un uomo che ha scoperto da poco la propria natura omosessuale.
Durante una rappresentazione teatrale gli viene presentato Alfred Douglas, soprannominato Bosie, che diventerà l’amore della sua vita e la sua catastrofe.
La loro storia ha alti e bassi, ma le cose precipitano quando il padre di Bosie, il marchese di Queensberry, cerca di ostacolare la loro relazione in ogni modo, fino ad accusare Wilde di essere un sodomita.
Oscar decide di portare il caso in tribunale. Durante il lungo processo, il marchese presenta dei prostituti che denunciano alla società intera l’omosessualità dello scrittore. Come se non bastasse, viene svelato il significato di Two Lovers, poesia di Bosie, che riguarda proprio il grande affetto di un uomo anziano per un giovane. Niente di ciò che Wilde afferma in sua difesa può salvarlo: viene ritenuto colpevole di grave immoralità e condannato a due anni di detenzione.
Sua moglie, nonostante lo scandalo, non lo abbandona perché riesce ad immedesimarsi nella sua sofferenza e a capirlo fino in fondo. Wilde trascorre due anni ai lavori forzati in cui compone il De Profundis.
Il finale non ve lo raccontiamo perché siamo profondamente contro alla pratica dello “spoileraggio”.
Che dire di questo film, siamo rimaste piacevolmente sorprese, ci è piaciuto davvero davvero tanto.
È un film tranquillo, a tratti anche divertente, ma che comunque fa molto riflettere su cosa significava essere omosessuali a metà 800.
Volano insulti da tutte le parti, anche tra padri e figli, ci sono accuse di sodomia, minacce e si arriva ad un processo con condanna; tutto questo solo perché Wilde ha avuto una relazione con un ragazzo dal padre piantagrane (non possiamo insultare apertamente su un giornalino scolastico, altrimenti lo faremmo).
Per di più Oscar e Alfred hanno anche provato a vivere la loro relazione fregandosene delle opinioni della gente, ma purtroppo il marchese gli ha messo i bastoni tra le ruote senza dei motivi fondati, solo perché Wilde non era ben visto da tutti in quanto poeta che scrive cose fuori dal comune. Questo dimostra quanto in quel periodo ci fosse la ‘paura del diverso’ perché alla fine è di questo che si tratta, odio fondato sulla paura di ciò che non si conosce o che si ritiene fuori dalla norma.
Vale davvero la pena di guardarlo fidatevi. Ha anche un bel cast, Jude Law da giovane merita eh; poi abbiamo Stephen Fry, Orlando Bloom nel suo debutto nel mondo del cinema e altri attori e attrici che se avete visto ‘Twilight’, ‘Harry Potter’ o ‘I fantastici 4’ riconoscerete sicuramente.
Quindi in conclusione film approvato e super consigliato.