Di Dania Sabbadini
Dato il tema “accettazione”, che abbiamo deciso essere il nucleo di quest’edizione del giornalino, siamo andati a recuperare un vecchio film che si incentra proprio su questo: si tratta di “Indovina chi viene a cena?”, uscito e prodotto nel 1967 in America.
La vicenda si svolge nella casa della “perfetta” famiglia Drayton, famosa per i suoi ideali liberali: la giovane figlia Joanna ne è dimostrazione, cresciuta senza pregiudizi e indipendente, orgoglio dei suoi genitori; come deve succedere però in ogni storia, questo apparente equilibrio crolla nel momento in cui Joanna presenta ai suoi l’uomo di cui si è innamorata durante un viaggio di lavoro, e che è intenzionata a sposare: John Prentice, stimato e famoso medico dai grandi valori, che lo portano a cercare di avere a tutti i costi il consenso dei genitori di Joanna per il matrimonio.
Ma perché questo dovrebbe disturbare la quiete della famiglia? Perché John è di colore; qui crollano tutte le belle parole dei genitori che, chi più facilmente e chi meno, dovranno affrontare questa situazione nella quale non avevano mai pensato di trovarsi.
Allo stesso modo anche i genitori dell’uomo dovranno superare questa “barriera”, aspetto che rende possibile un doppio punto di vista nel film; questo fa riflettere su come il problema sia in realtà la diversità e non il colore in sé.
I vari personaggi, che reagiscono in modo molto diverso uno dall’altro, rendono la storia quasi “movimentata”, trasportando il pubblico da una riflessione a un’altra, da uno stato d’animo ad un altro, nonostante tutto ciò avvenga in realtà in un unico luogo.
L’età del film rende possibile un ulteriore “colpo d’occhio” all’evoluzione a cui la società è andata incontro, non solo in ambito di razzismo; in particolare mi hanno colpito le parole di John al padre (verso la fine del film e che quindi non riporterò), che sottolineano dei problemi che forse ancora oggi stiamo affrontando.
In conclusione, lo consiglio a chi è interessato a riscoprire un tema importante come il razzismo in una prospettiva diversa dalla nostra moderna.