//Recensione del libro “il gatto dagli occhi d’oro” di Silvana De Mari

Recensione del libro “il gatto dagli occhi d’oro” di Silvana De Mari

di | 2021-11-21T18:23:39+01:00 21-11-2021 18:23|Alboscuole|0 Commenti
di Maddalena Della Moretta Il libro parla di Leila, una ragazzina di undici anni che vive con la madre in una casupola al limitare delle paludi e alle medie cambia scuola, una scuola in cui i suoi compagni sono tutti più belli e più bravi di lei, i hanno una mamma e un papà con un lavoro normale (non allevano vermi né puliscono le scale “in nero”), e soprattutto non si chiamano come la principessa di guerre stellari. Leila vive con molto disagio la situazione creatasi a scuola: lei proviene dalla Santorre di Santa Rosa, una scuola considerata di serie B, che si trova nelle paludi tra il campo Rom e il campo profughi; lei stessa è considerata di serie B perché in carne, povera e sola. Fin da subito viene emarginata e umiliata da professori e compagni, ma non demorde: lei vuole fare le medie per spiegare gli argomenti a Maryam, la sua amica che arriva dall’Etiopia che non le può fare. La situazione cambia quando Leila incontra Favola, un cucciolo di Basset Hound disperso da un veterinario della zona, oltre che a dei misteriosi incontri con un gatto nero malconcio dallo sguardo penetrante; in più, grazie alla ricerca sulla festività di Halloween, inizia a fare amicizia con alcuni suoi compagni, iniziando a capire quanto la loro vita non sia davvero perfetta e di come i loro genitori proiettino su di loro ambizioni e sogni infranti, fino a diventare buoni amici. Il libro tratta diverse tematiche, prima fra tutte il tema dell’integrazione e della diversità tra i “ceti sociali”, oltre che alla figura della strega nel corso dei secoli, dall’inquisizione alle “streghe moderne”, cioè donne emancipate nei paesi meno sviluppati. Inoltre parla di come ci si presenta al mondo, dalla chirurgia estetica alla professione, e di come questo si pensa impatti nella vita delle persone. È un romanzo per ragazzi che consiglio molto perché l’autrice, in maniera ironica e leggera, propone una riflessione su temi molto attuali.