di Irene De Paolis –
Genere:
Si tratta di un breve racconto in cui viene narrata la storia reale di un eroe ucciso dalla mafia nel 1992: Giovanni Falcone.
Luogo e tempo:
La città in cui vive il protagonista è Palermo, mentre il tempo in cui si svolgono le vicende sono gli anni ‘90, dopo la morte di Giovanni Falcone.
Personaggi:
Il personaggio principale si chiama Giovanni: un ragazzino che subisce atti di bullismo da parte del suo compagno di classe di nome Tonio: un ragazzo cattivo che minaccia i suoi compagni e pretende di avere i loro soldi.
Il padre di Giovanni è il proprietario di molti negozi di giocattoli e questo è motivo d’invidia da parte dei compagni di classe nei confronti del ragazzo. Tuttavia Giovanni soffre delle assenze prolungate del padre, costretto spesso ad abbandonare Giovanni per periodi lunghi per fare nuovi acquisti di giocattoli oppure per controllare che tutto vada bene nei negozi.
Giovanni vive in casa con una sua zia di nome Nuccia che ha abitudini piuttosto stravaganti: parla con le piante.
Nella storia è presente anche la sorella di Giovanni, Maria, anch’essa appassionata di natura e arte.
Il vero protagonista del libro è però Giovanni Falcone, la cui storia emerge dai racconti che il padre di Giovanni narra al ragazzo con entusiasmo e un pizzico di ironia. Giovanni Falcone è un eroe molto importante nella storia di Palermo, ma anche della Sicilia e dell’Italia intera, in quanto è riuscito a bloccare le azioni negative della mafia e a sconfiggerne il capo: un uomo crudele e cattivo. Il padre di Giovanni Falcone si chiamava Arturo ed era un dottore, mentre le madre, Luisa, stava in casa a educare i figli. Donna molto religiosa, aveva impartito un’educazione severa, all’insegna del sacrificio e dell’ impegno.
Trama:
Giovanni è un ragazzino che subisce atti di bullismo da parte di un suo compagno, Tonio.
Tonio non prende di mira solo lui, ma anche molti altri ragazzi della scuola. Nessuno, però, ha il coraggio di parlarne con il preside o con un altro adulto.
Un giorno, il padre entra nella stanza di Giovanni e gli dice che il giorno dopo, anziché andare a scuola, avrebbero fatto una passeggiata assieme tra le strade di Palermo. Il ragazzo è entusiasta della proposta del padre, in quanto le giornate passate da solo assieme a lui sono molto rare.
Il giorno dopo, partono con una grossa macchina chiamata da loro GIPPONE e iniziano la loro avventura…
Questa avventura si snoda attraverso diverse tappe, molto significative nella vita di Giovanni Falcone.
La prima tappa è la casa di Giovanni Falcone in via Castrofilippo. Poi, vanno a vedere la scuola di Giovanni: un grande palazzo sul cui portone c’è scritto CONVITTO NAZIONALE.
La terza tappa è il mare: a Giovanni piaceva moltissimo nuotare e andare in canoa.
Infine vanno al Palazzo di Giustizia di Palermo; questo è stato uno dei luoghi più importanti della vita di Giovanni Falcone perché è stato proprio in questo palazzo che Giovanni ha condotto le indagini che hanno portato alla cattura di un grosso capo della Mafia.
Il lettore intuisce già a questo punto che lo scopo di questa passeggiata è quello di raccontare al figlio la storia del grande eroe Giovanni Falcone, da cui il ragazzo ha ereditato il bellissimo nome.
Il racconto su Giovanni Falcone aiuta Giovanni a trovare i coraggio di ribellarsi nei confronti di Tonio, anche se l’azione coraggiosa gli costerà un occhio nero.
Giudizio
Credo che questo sia stato uno dei libri più significativi che io abbia mai letto. Anche a me, come a Giovanni, è servito molto conoscere la vita di Giovanni Falcone, sia perché ho potuto capire che cosa è la mafia e quali atti crudeli essa può compiere, sia perché ho potuto ammirare il coraggio e la forza con cui questo eroe ha lottato contro la mafia. Ho imparato che non bisogna mai arrendersi e piegare la testa alla prepotenza e all’ ingiustizia, ma bisogna lottare e combattere per sé stessi e per gli altri. Ciò che più mi ha sorpresa del personaggio di Giovanni Falcone è stata la sua capacità di andare avanti nonostante la paura: pur sapendo che la mafia lo avrebbe ucciso, lui ha continuato a compiere il suo dovere di magistrato per liberare la Sicilia dal potere prepotente della mafia.
Una frase di Giovanni Falcone che mi è rimasta impressa nella mente è: “Gli uomini passano, le idee restano e continuano a camminare sulle gambe di altri uomini”. Ora che ho letto il libro voglio che quelle gambe siano anche le mie.