//” RE TUONO”

” RE TUONO”

di | 2019-05-07T22:17:04+02:00 7-5-2019 22:16|Alboscuole|0 Commenti
di Sara Schifano – Il giorno 14 Marzo 2019 alcune classi dell’Istituto Superiore “Rosina Salvo” hanno avuto il privilegio di assistere presso l’aula magna allo spettacolo teatrale “Re Tuono”, realizzato dai ragazzi del Centro Diurno “Domenico Amoroso”; per tale performance attori e registi si sono  ispirati alla fiaba di Luigi Capuana, noto scrittore, critico, letterato e giornalista italiano, appartenente al movimento del Verismo. Essa narra la storia di un re dotato di un vocione talmente grosso, che quando parlava sembrava che tuonasse. Un giorno il Primo Ministro scoprì che la causa di quel timbro era un capello incantato, che si sarebbe dovuto assolutamente rimuovere. L’unica persona in grado di salvarlo sarebbe stata la Principessa Senza Lingua. Passarono i giorni e il re, in preda alla disperazione, scelse di provare delle pasticche di una fastidiosa venditrice ambulante, che da giorni strillava la sua merce sotto le finestre del palazzo. Le sue caramelle ,considerate “miracolose”, causarono però l’effetto contrario, in quanto il re si ritrovò con una voce molto sottile. Divenuto lo zimbello dei suoi sudditi e carico d’ira, il sovrano accusò di truffa la caramellaia; questa sotto gli occhi attoniti di tutti srotolò sul tappeto la sua lingua che altro non era che una protesi. Da lì si comprese subito che si trattava della Principessa Senza Lingua. Ella riuscì a strappare il capello dalla testa del re, eliminando così l’incantesimo per entrambi: Re Tuono e la Principessa tornarono, infatti, a parlare normalmente. Da qui  l’essenza del messaggio universale: la disabilità, infatti, trova sempre un varco verso la normalità, solo quando si riescono a sconfiggere gli incantesimi dei pregiudizi altrui. Lo spettacolo ha riscosso particolare apprezzamento presso gli studenti, poiché la fiaba è stata interpretata magistralmente da persone diversamente abili, che sono state capaci di esternare talento, emozioni, apertura alla socialità, rompendo agli occhi degli astanti l’incantesimo della loro condizione, spesso ingiustamente etichettata. Anche gli studenti del nostro Liceo hanno avuto una straordinaria possibilità: quella di accarezzare le delicate anime degli attori, attraverso una fiumana di applausi, che li hanno travolti, generando in loro una carica di autostima, di benessere, di “bellessere”(acutissimo neologismo), di protagonismo, di empowerment incredibile.  Questi attori speciali, a cui brillavano gli occhi,  hanno dato prova di come si possa raggiungere il vertice della piramide dei bisogni di Maslow, ovvero l’autorealizzazione, attraverso lo sviluppo delle potenzialità più nascoste, attraverso la motivazione, la fiducia, la creatività, il riconoscimento del valore della persona. Tutto ciò è la testimonianza di  quanto l’arte, in ogni sua forma, migliori la qualità di vita di tutti gli individui, anche e soprattutto di quelli più fragili, spesso vittime di atti di bullismo, dei  preconcetti  e dell’ignoranza generale della gente, incapace di vedere le inclinazioni di chi, ha bisogno di essere incoraggiato a riconoscerle e ad esternarle. Dello straordinario potere dell’arte ne è ulteriore conferma la recente produzione cinematografica: “Detective per Caso”, in cui volti di attori conosciuti come Claudia Gerini, Paola Cortellesi ( solo per citarne alcuni) affiancano un giovane cast proveniente dall’Accademia “L’Arte nel Cuore ONLUS”. Quest’ultimo è un progetto europeo di formazione artistica, rivolto a persone diversamente abili e normodotate, che persegue lo scopo di superare le barriere culturali e mentali, con l’obiettivo di generare una società sempre più inclusiva e aperta al patrimonio della diversità.