//Re Covid -19. Una Fabia

Re Covid -19. Una Fabia

di | 2021-01-14T22:15:37+01:00 14-1-2021 22:15|Alboscuole|0 Commenti
Di Asia Valentina Decio – classe I sez. G   C’era una volta, su un pianeta, in una galassia lontana dal sistema solare, una civiltà molto evoluta comandata dal Re Covid-19, sovrano estremamente crudele che obbligava i suoi sudditi a rimanere in casa altrimenti sarebbero stati contagiati da lui in persona attraverso una malattia sconosciuta e di conseguenza incurabile. Egli possedeva poteri malefici tali da poter individuare e contagiare immediatamente chiunque trasgredisse le sue regole. La comunità era terribilmente impaurita perché tutti, indistintamente, avevano paura di morire in quanto il cattivissimo sovrano contagiava tutti senza distinzione tra bambini e anziani, uomini e donne. I bambini erano obbligati a rimanere tutto il giorno a casa senza poter frequentare la scuola e condividere i giochi con i loro amici. Questa notizia si divulgò molto presto in altri paesi e in particolare giunse alle orecchie di una virologa. Il suo nome era Vittoria Pfizer, ella portava con sé un dolore inimmaginabile, dovuto alla perdita dei suoi genitori per colpa di Re Covid-19. Vittoria, notevolmente infuriata con quest’ultimo, sentiva dentro di sé il dovere di sconfiggerlo e pertanto iniziò a studiare una pozione che le avrebbe permesso sia di proteggersi, rendendo impossibile il contagio, sia di sconfiggere definitivamente il Re. Il Re Covid-19, attraverso le sue spie, seppe delle ricerche che Vittoria Pfizer stava svolgendo intensamente e senza sosta. Egli, un po’spaventato dall’idea di essere sconfitto, decise di rafforzare ancor di più i suoi poteri rendendosi ancor più contagioso cosicché la virologa, nonostante la sua pozione, non sarebbe riuscita a proteggersi. Contemporaneamente la virologa, sicura del funzionamento della pozione che intanto era riuscita a creare, decise di partire, munita di spada che aveva precedentemente cosparso di liquido magico e curativo. Arrivata al castello, il Re la vide e le disse con grande rabbia: “Tu chi sei? Non vorrai mica far la stessa fine dei tuoi genitori?”. Ella rispose fiera di se stessa e con grande coraggio: “No di certo, sarai tu a morire del tuo stesso male”. Così dicendo sfoderò la sua scintillante spada e, dopo una lunga battaglia, colpì bruscamente il re che venne sconfitto grazie al liquido magico cosparso su di essa. Vittoria, soddisfatta e incredula del risultato del suo lungo lavoro, fece ritorno nel suo paese dove fu accolta con immensa gioia e notevole gratitudine. Vittoria Pfizer diventò così l’eroina del suo paese e ricevette come premio una statua d’oro che la rappresentava, con su scritto: “Alla nostra eroina vittoria Pfizer per il suo coraggio e la sua prontezza con cui ha sconfitto il male”. Da quel momento tutti gli uomini poterono riabbracciarsi, i bambini ripresero a giocare insieme e tutti vissero felici e contenti.