di Paola Aulicino – (2^B) – Il termine razzismo indica qualsiasi tendenza politica e psicologica che si fonda sulla ipotetica superiorità di una razza sulle altre; andando oltre le discriminazioni sociali, esso può sfociare addirittura nel genocidio. Nella storia dell’umanità ripetutamente si è sentito parlare di razzismo, e il ripetersi di questo fenomeno fa capire che gli uomini non hanno compreso nulla dalla storia, poiché hanno replicato delle azioni riprovevoli, magari aspettandosi risultati differenti. Alcuni libri di storia non parlano di razze, ma bensì di tipi di uomini; in ogni caso la distinzione fra individui è sbagliata quando si calpestano la dignità, la libertà e il diritto di parola di qualsiasi persona. Esiste solo una razza, come affermava Einstein dicendo: “ Io appartengo all’unica razza che conosco, quella umana”. Può sembrare un pensiero fuori moda, ma purtroppo alcune persone hanno ancora dei pregiudizi nei confronti di altre; il pensiero di questo fisico tedesco era modernissimo, poiché l’aforisma è antecedente al 18 aprile del 1955, ma rimane tale in quanto, finché non ci sarà un’apertura mentale, non si potrà mai capire che il razzismo è errato. Nelle scuole si insegna la storia, ma la cosa importante è capirla e analizzarla, infatti studiando la Seconda Guerra Mondiale si impara che furono uccisi circa sei milioni di ebrei, un numero gigantesco di persone, e il motivo è correlato al razzismo. Approfondendo l’argomento si scopre che ci furono molte più vittime, contando gli oppositori politici, gli omosessuali, gli zingari e i rom; le cifre servono a svelare pienamente le atrocità dei razzismi, è proprio vero che il numero dei morti di qualsiasi strage mostra chiaramente la crudeltà dei fatti accaduti. Per comprendere la natura bisogna capire il suo linguaggio: la matematica.
A questo aggiungiamo il fatto che oggi viviamo in una società in cui nessuno si giudica razzista, perché in un mondo dove l’apparenza conta, bisogna mettere in evidenza il proprio lato buono, anche affermando il falso, e dichiarare di essere razzisti infangherebbe la propria reputazione. Per quello che riguarda il pregiudizio sappiamo bene che, senza la conoscenza approfondita dei fatti e delle persone, esprime un giudizio, che può essere positivo o negativo, ma in ogni caso rimarrà un preconcetto. Alcune persone parlano di buon senso, ma Albert Einstein diceva: “Il buon senso è la collezione di pregiudizi acquisiti a partire dai diciotto anni”. Alla luce di tristi avvenimenti storici, ritengo che il razzismo e i razzismi hanno avuto sempre come conseguenze: distruzione, dolore e male.