di LORENZO RIGHI – Al giorno d’oggi, avere un tatuaggio è una cosa molto comune e non suscita più nessuno stupore, diversamente da quanto accadeva, per esempio, con le generazioni precedenti (come quella dei nostri nonni). Personalmente, non ho nessun tatuaggio, ma conosco molti ragazzi, anche miei coetanei, che ne hanno almeno uno, così come i miei genitori. Spesso mi è passata per la mente l’idea di tatuarmi, perché mi piacerebbe avere la possibilità di comunicare qualcosa di me agli altri, senza bisogno di parole o di spiegazioni: solamente con un disegno o una scritta significativa sulla pelle. Credo infatti che i tatuaggi siano una forma di comunicazione muta, perché consentono di fare capire qualcosa di noi anche a chi ci vede per la prima volta e trasmettono immediatamente a chi ci troviamo davanti quello che per noi ha un’importanza o un significato speciale, forse più chiaramente che se lo esprimessimo a parole.
I motivi per i quali le persone decidono di imprimere per sempre qualcosa sulla loro pelle sono molti e diversi fra loro, ma riguardano molto spesso ciò che ciascuno ritiene importante e fondamentale per la propria vita. Molto diffusi, infatti, sono i tatuaggi legati alla propria famiglia, che possono essere, per esempio, le iniziali di una persona particolarmente cara o delle date che ricordano avvenimenti speciali, come la nascita di un fratello o il giorno del proprio matrimonio. I miei genitori, infatti, hanno entrambi sulle caviglie le iniziali di tutti e quattro i membri della nostra famiglia, come a volere imprimere sulla pelle un legame che a parole non si può spiegare. Un altro tipo di tatuaggio che spesso molti innamorati non esitano un attimo a farsi, è legato alle relazioni amorose: iniziali, nomi, date, che ricordano e sottolineano il sentimento che li lega al loro partner. Mia cugina, per esempio, si è tatuata sull’avambraccio destro una rosa con all’interno il nome dell’attuale fidanzato. Io, però, rimango abbastanza perplesso di fronte a questo genere di tatuaggi, perché credo che gli unici legami che sicuramente dureranno per sempre e che quindi non ci pentiremo mai di avere impresso sulla nostra pelle siano quelli che uniscono i membri di una famiglia, mentre in amore, si sa, non bisogna mai dare niente per certo. Accanto a questo genere i tatuaggi, fortemente legati agli affetti, vi sono poi i tatuaggi concepiti semplicemente come elementi estetici, che vengono realizzati solo perché piacciono e perché si crede che possano migliorar il nostro aspetto fisico: fiori, farfalle, cuori, disegni di ogni tipo vengono impressi per sempre sulla pelle senza avere un particolare significato, ma solo perché procurano piacere alla vista.
Ognuno è ovviamente libero di scegliere cosa fare del proprio corpo, di abbellirlo o modificarlo come meglio crede, se ciò lo porta a stare meglio con se stesso o anche solo a piacersi un po’ di più, ma non si può non osservare che, nella società moderna, il tatuaggio sia diventato una sorta di status, qualcosa che “fa figo” solo per il fatto di averlo; molte giovani per esempio decidono di farsi tatuare senza pensarci due volte, perché in fondo tutti lo fanno e ciò gli consente quindi di sentirsi parte di qualcosa, di un gruppo, mostrando in bella vista quella croce tatuata sul braccio come qualche showgirl o un tribale come i calciatori. Credo che sia necessario riflettere bene prima di farsi un tatuaggio, anche se a volte, forse, va bene lasciarsi andare all’istinto. Insomma, ragione e sentimento potrebbero anche andare un po’ d’accordo, qualche volta…