I ragazzi dell’Istituto “A. Gallo”, il giorno 11 febbraio, si sono recati al Teatro “Cimarosa” di Aversa dove si é tenuto lo spettacolo teatrale “DONCIRANO” (adattamento in napoletano dell’opera “Cyrano de Bergerac” di Rostand, a cura di “MUSIDANTEA 2:0”).
Con noi della 3^C erano presenti studenti di altre classi dell’istituto (3^, 4^ e 5^ A Tur, 3^, 4^ e 5^ E) e ragazzi di altre scuola aversane (Liceo “Iommelli” di Aversa; Scuola Media “De Amicis” di Sant’Arpino;
I.C. “Cilea Mameli” di Caivano). Il dramma eroico “Cyrano de Bergerac“, capolavoro del francese Edmond Rostand, in questa rappresentazione viene ambientato a Napoli nella metà del 600 dove il protagonista Cyrano viveva lo spirito di ribellione e il senso di rivoluzione che caratterizzava quell’epoca. La figura di Cyrano incarna perfettamente l’animus partenopeo, irriverente, comico, coraggioso,colto e che sa colpire quando c’è da colpire. Abile nella trasformazione di un difetto (il famoso naso lungo) in un punto a favore. La vicenda esalta valori come la meritocrazia e la lealtà, il coraggio di ribellarsi al potere, di decidere per sé stessi e di raggiungere da soli,con le proprie forze gli obiettivi, senza favoritismi o raccomandazioni. Cyrano si innamora della bellissima Rossana. Lui non ha il coraggio di dichiararsi a causa del suo aspetto fisico compromesso dal suo grande naso. Lei gli confessa di essere innamorata di un bellissimo ragazzo, Cristiano incapace di esprimersi bene a parole. Così decisero che il bel Cristiano metterà l’aspetto mentre Cyrano fornirà le parole giuste per esprimere il suo sentimento. Abbiamo visto come si è schiavi della bellezza e come spesso ci si faccia trascinare dal giudizio degli altri. Rossana è arrivata ad amare Cristiano per quello che diceva, sarebbe potuto essere anche bruttissimo, ma lei l’avrebbe amato.
Purtroppo al giorno d’oggi si è terrorizzati all’idea di essere giudicati; si ha il bisogno di essere amati ed accettati da chi ci circonda. Ognuno di noi teme di venir giudicato su un aspetto, ma alla base c’è il timore dell’umiliazione e la paura che si venga esclusi dal gruppo. E ciò ci ha fatto sentire molto vicino a noi il protagonista, ce lo ha reso “simpatico”.
Alla fine di tutto,infatti, lo spettacolo é piaciuto molto sia a noi ch scriviamo sia ai nostri compagni di classe, é riuscito ad attirare l’attenzione di tutti i partecipati in sala fino alle ultime battute tanto da ricevere anche i complimenti dagli attori per la nostra serietà e l’attenzione nel seguire tutti i momenti della rappresentazione. Da parte nostra, grazie allo spazio concessoci per esprimere le nostre opinioni alla fine dello spettacolo, ci siamo congratulati per la loro bravura nel farci immedesimare nel contesto raccontato e farci vivere emozioni come, ansia, speranza, turbamenti, gioia. In definitiva, abbiamo vissuto un bel momento di cultura e di socialità. Cosa che ha reso contenti e soddisfatti anche i nostri docenti accompagnatori (Campofreda N., Basso V., Mercantile P., Rao F. , Gatto D. e Pagliuca N.) a testimonianza della riuscita di questa bella iniziativa.
LUCIANO GOLIA E ROSA GALLUCCIO (3^ C)