Di alessia Salvemini classe II sez. L
Da Urbino a Milano e fino in Umbria si moltiplicano le iniziative volte a celebrare l’arte del grande artista rinascimentale per il Cinquecentenario della sua morte.
Duecento capolavori, cinquanta provenienti dagli Uffizi, per la più spettacolare monografica mai dedicata a Raffaello in cinquecento anni dalla sua morte, si aprirà il 5 marzo alle Scuderie del Quirinale a Roma.
Raffaello Sanzio (Urbino-1483 Roma,1520) è considerato uno dei più grandi artisti del Rinascimento italiano.
Il giovane artista dimostrò un talento precoce sin dalla giovane età di undici anni (anni in cui morì suo padre). All’età di diciotto anni gli vennero commissionate opere dai più grandi signori umbri.
A ventuno anni Raffaello si trasferì a Firenze, affascinato dai due grandi artisti toscani: Leonardo e Michelangelo.
A soli venticinque anni si trovò ad affrescare le Stanze papali, grazie ad una chiamata da Papa Giulio II.
Oltre che artista, Raffaello si affermò anche come architetto, contribuendo con Michelangelo alla progettazione della Basilica di San Pietro (nel Vaticano).
Raffaello morì all’età di 37 anni nella notte del venerdì santo del 1520. I contemporanei affermano con al momento della sua morte una crepa scosse i palazzi del Vaticano e il cielo si riempì di nuvole oscure, come se il mondo avesse perduto una divinità.
A chi non piacerebbe ammirare del vivo le opere di uno dei più famosi artisti Rinascimentali Italiani?
I quadri da lui raffigurati, sono infiniti e per descriverli tutti, ci vorrebbero oltre tre libri da mille pagine ciascuno.
I più conosciuti e ricordati, sono molti, quindi direi di descriverne solamente due.
Il primo quadro di cui vorrei parlare a voi pazienti lettori, è la SCUOLA DI ATENE (770×500cm), esso è databile al 1509-1511 ed è situato nella stanza della segnatura, ovvero, una delle quattro Stanze Vaticane.
Invece, il secondo e ultimo quadro di cui vi parlerò oggi, è la MADONNA DELLA SEGGIOLA
è un dipinto a olio su tavola, databile all’incirca al 1513-1514 e conservato nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze. Ricordo molto questa sua opera, poiché ne ho una copia nella camera da letto dei miei genitori.
In molti dei suoi quadri prevalgono scene bibliche o riguardanti la chiesa, mentre in altre vi sono ritratti di Papa Giulio II, di diverse dame, ritratti di Baldassarre e vi è anche un suo autoritratto .
In queste rappresentazioni pittoriche, prevalgono molto i sentimenti del pittore nell’opera, ma anche quelle dei personaggi nel contesto del quadro, poiché l’agile manualità di Raffaello ha reso le sue rappresentazioni uniche, rendendole quasi realistiche e dando la sensazione che il quadro prendesse vita…