//Racconti/ Un alieno salva il pianeta blu dal Covid 19.

Racconti/ Un alieno salva il pianeta blu dal Covid 19.

di | 2021-04-06T16:23:11+02:00 6-4-2021 16:23|Alboscuole|0 Commenti
di Nicola D’Ambrosio, 1 E

Su un pianeta sconosciuto, ai confini del nostro sistema solare, viveva un  giovane alieno a cui piaceva molto viaggiare. Un giorno prese la sua  navicella e partì senza avere una destinazione precisa. Durante il suo  viaggio la navicella fu colpita da un asteroide, così fu costretto ad atterrare  il più presto possibile. Guardando dall’oblò vide tanti pianeti colorati, ma  quello che gli piacque di più fu un pianeta di colore blu. Una volta  atterrato, scese dalla navicella e cominciò a guardarsi intorno. L’alieno vide tanti edifici che sembravano davvero vecchi, ma uno era il più alto ed  il più bello di tutti. Era una torre più alta della sua navicella, tutta fatta di  mattoni color sabbia e sopra c’erano quattro enormi orologi, uno su ogni  lato della torre. In cima c’erano delle colonne e sopra una specie di  pennone con una croce. All’alieno questo strano orologio piacque molto e  si chiese come mai non ci fosse nessuno ad ammirarlo. Sembrava una città  fantasma, ma all’ improvviso sentì un rumore assordante. Vide una specie  di camioncino, con una luce lampeggiante. Scese uno strano essere,  vestito tutto di bianco e con un casco che non faceva vedere il suo viso.

L’alieno, che era curioso, si avvicinò a lui, ma questi gli disse con voce  brusca:” You must wear the mask! It’s DANGEROUS! You must stay at  home!”. L’alieno non capì le sue parole, ma intuì che doveva andarsene  subito e così salì sulla sua navicella ed atterrò in un altro posto  sconosciuto.

Non appena scese dalla navicella, sentì di nuovo lo stesso rumore  fastidioso che aveva sentito poco prima, ma non ci fece caso, perché  rimase incantato a guardare un’altra meraviglia: una torre di forma  triangolare, molto alta, tutta in ferro e piena di luci scintillanti. Anche qui  non c’era nessuno, ma all’improvviso apparve un essere strano, molto  diverso da lui. Il suo viso era coperto da una strana mascherina celeste e  con voce severa gli disse:” Port la masque et rentre à ta maison! C’est  DANGEREUX d’etre ici!”

 L’alieno si preoccupò e subito risalì sull’ astronave per spostarsi  altrove. Dopo poco atterrò vicino ad un colossale monumento di forma  circolare, con tantissime colonne in pietra chiara che sembrava molto  antico. Anche questo posto gli piacque, ma ancora una volta non  c’era nessuno ad ammirare quel monumento così bello. Sentì di nuovo il  suono inquietante di quel camioncino e vide due uomini vestiti di bianco,  che spingevano un essere che sembrava star male, su una specie di lettino  con le ruote.

L’alieno decise di avvicinarsi per chiedere che cosa stesse accadendo e per  fortuna, stavolta capiva la loro lingua. L’essere vestito di bianco gli rispose:  ”C’è la pandemia!” E l’alieno: ”Che cos’è la pandemia?” E l’uomo: “La  pandemia è una malattia che, da oltre un anno, sta uccidendo tanta gente  in tutti i Paesi del mondo. È un virus molto resistente, si chiama  CORONAVIRUS e si trasmette molto facilmente tra le persone. Basta un  colpo di tosse, uno starnuto o anche toccare le cose toccate da una  persona infetta per contagiarsi. Per questo dobbiamo stare ad almeno un  metro di distanza dalle altre persone, dobbiamo usare la mascherina,  lavarci spesso le mani e stare a casa. Infatti i bambini non vanno più a  scuola e seguono le lezioni da casa sul computer. Le strade sono vuote, i  parchi sono vuoti, solo ambulanze e sirene!”

L’alieno diventò molto triste,  poi sentì una dolce musica. Le parole erano molto belle:”… e guarirai da  tutte le malattie, perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te…”.

A quel punto decise di provare a salvare quel pianeta così bello. Sistemò in  fretta la navicella e tornò sul suo pianeta. Con l’aiuto dei suoi amici  scienziati, inventò un potente drink che avrebbe sconfitto il  CORONAVIRUS. Prepararono circa sei miliardi di drink e poi tornarono sul  pianeta blu per distribuirli. Dopo pochi giorni il virus fu sconfitto e  finalmente le strade, i prati, i parchi, le spiagge tornarono a riempirsi di  gente felice, sorridente e senza mascherine e tutti si abbracciavano senza  paura.