“I nonni sono stati bambini?” È questa la domanda che abbiamo posto lo
scorso lunedì 2 ottobre ai bambini della Scuola dell’Infanzia di Fagnano
Castello Centro, in occasione della Festa dei Nonni; ricorrenza che, come
sempre, apre il nuovo anno scolastico, la cui programmazione stavolta
avrà come filo conduttore le tradizioni culturali e le varie arti, entrambe
considerate simboli di una bellezza semplice ed autentica, da tramandare
attraverso il racconto e la sperimentazione.
Quale occasione migliore, allora, della Festa dei Nonni per dare la parola
ad una di loro, facendoci narrare di quando lei era bambina e di cosa
caratterizzava l’infanzia della sua epoca?
L’invito delle insegnanti è stato raccolto dalla signora Giuseppina, nonna
di sette nipoti e membro attivo della comunità culturale fagnanese, che
per qualche ora è tornata alla sua infanzia, portandoci con sé attraverso
un viaggio tra i giochi di una volta, quando non esistevano i tablet o i
negozi di giocattoli e ci si divertiva con oggetti semplici, trovati a casa o
per strada.
Insieme a nonna Giuseppina i bambini hanno potuto così vedere e giocare
con la “piriddra”, una trottola di legno a forma di pera rovesciata, e con la
“palla di pezza”, fatta con frammenti di stoffa avanzati in casa; con delle
vecchie monetine hanno poi giocato a “batti muro” e hanno provato a
saltare la “campana”; e poi ancora, con un laccio intrecciato tra le dita,
nonna Giuseppina ha mostrato loro il gioco della “canceddra” e,
prendendo in braccio alcuni di loro, ha recitato la vecchia filastrocca di
“Gatti gattuddri” facendoli piegare e distendere sulle sue gambe.
Alcune bambine hanno anche provato la ‘cerimonia’ ludica che si faceva
in occasione del giorno di San Giovanni, quando si univano le mani e si
faceva rotolare una bambola fatta con materiale povero dalle braccia di
una bambina a quelle dell’altra, recitando la filastrocca “Papuacciulu e
caruacciulu”, che rappresentava il battesimo della bambola e creava un
‘legame di comparaggio’ tra le due bimbe.
Nonna Giuseppina ha anche portato in dono una bambola fatta con pezzi
di legno, ovatta e stoffe, a ricordare quelle che si facevano ai suoi tempi,
quando ancora non esistevano Barbie e Cicciobello.
Questi ed altri giochi hanno meravigliato e incuriosito i bambini, molti dei
quali avrebbero voluto provarli tutti, sotto gli occhi divertiti della signora
Giuseppina che ringraziamo per la sua disponibilità.
Articolo a cura della docente Antonella Quintieri, IC Fagnano Castello-Mongrassano (CS)