Di Elena Carbutti – Classe II sez. L
Oggi, 31 gennaio 2020, la nostra professoressa, in complicità con i genitori, ci ha preparato una sorpresa inaspettata e commovente, che ha fatto piangere non pochi di noi. Qualche giorno fa, la professoressa De Palma ci aveva accennato che, a breve, sarebbe iniziato uno scambio di lettere con gli alunni di una scuola non molto vicina, di cui, però, non ci ha voluto rivelare né il nome, né la città in cui era situata. Sul momento, però, l’ansia, l’entusiasmo, la curiosità verso un’esperienza così distante dall’ordinario ci hanno pervasi, distogliendo l’attenzione da quell’alone di mistero cui la professoressa aveva avvolto la scuola “non molto vicina”. Abbiamo, poi, svolto tutti la stesura di una possibile lettera da inviare ai nostri nuovi interlocutori, in cui raccontavamo di noi, dei nostri interessi, amicizie, gusti, ma soprattutto bombardandoli di domande. Mentre scrivevamo, lasciavamo correre la fantasia, immaginando come fosse, cosa piacesse, chi frequentasse, dove vivesse il nostro “amico di penna”. Poi, oggi, finalmente, la professoressa ci annuncia l’arrivo delle prime lettere, da parte degli alunni di quella scuola, e, una volta arrivati in laboratorio, consegna a ciascuno la lettera a lui destinata. Fremevamo di impazienza, non vedevamo l’ora di aprire quelle buste e leggerne avidamente il contenuto, i secondi cui ci è stato imposto di aspettare, affinché le aprissimo tutti contemporaneamente, sembravano interminabili… Poi, il conto alla rovescia: 3 “Quanto ci vuole ancora? Non vedo l’ora di aprirla!!!”. 2 “Chissà chi la scrive?”. 1 con il cuore in gola e… 0. Subito, le buste sono state aperte e sui nostri volti era possibile leggere l’incredulità… “Ma queste sono le lettere dei nostri genitori?!” pensavamo sconcertati, ma, in poco tempo, la sorpresa aveva lasciato il posto alla commozione. Ovunque si guardasse, si vedevano capi chini e occhi rossi, ragazzi singhiozzanti di gioia. Quante parole dolci, quanti ricordi, quanto amore trasudavano da quelle lettere. Eppure, io, mentre leggevo, non potevo fare a meno di sentirmi in colpa per quante volte ho litigato coni miei genitori, che, invece, vogliono solo il mio bene e mi dedicano così tanto tempo e amore. Subito sono stata presa da un moto di affetto verso mamma e papà, che, in quel momento, avrei voluto abbracciare e ringraziare, e anche verso la professoressa che aveva progettato e coordinato questa magnifica sorpresa, dimostrando di essere la migliore docente del mondo. Tuttavia, le sorprese non sono terminate qui: infatti, tornati in classe, dopo esserci calmati e aver parlato delle emozioni da noi provate durante quest’esperienza, abbiamo trovato ad attenderci uno scatolone, contenente squisiti dolci, preparati da alcune mamme. Insomma, è stata una giornata indimenticabile, di cui conserverò sempre il ricordo, così come la lettera scritta dai miei fantastici genitori.