di Bianca Lauren Gray ed Emma Ramirez Lugo Classe 1^ B . – Buongiorno Cari lettori oggi vi parleremo di una ragazza di nome Qiu Jin. Nacque l’otto novembre del 1875 in Cina. La sua storia l’abbiamo appena letta sul libro che ci sta appassionando molto per le vicende che vi sono inserite a che riguardano del mondo femminile. Il libro in questione è “Storie della Buonanotte per Bambine Ribelle“ di Elena Favilli e Francesca Cavallo, edito da Mondadori Libri nel 2017. L’esempio di come abbia vissuto questa donna cinese ci ha colpito molto e in suo onore, per il coraggio dimostrato e la sua personale lotta per la conquista dei diritti, ci sembra opportuno farla conoscere a tutti, anche per la particolare data odierna, 8 marzo Festa Internazionale della Donna, e così le dedichiamo questo nostro articolo. Ecco una sua breve biografia. Era molto obbediente al padre e, per non essere contraria al suo volere, si sposò con un uomo molto ricco che era anche cattivo perché le diceva che lei valeva zero e non poteva fare niente nella sua vita, anche se lei voleva fare la poetessa. In quel periodo in Cina, dopo la Rivolta dei Boxer, c’era una difficile situazione politica e sociale, e stava diventando da un Impero retto da una dinastia in Repubblica Governata dal Popolo, così decise di scrivere le sue idee contro il Governo che furono riportate su dei giornali clandestini perché voleva far parte di questa rivoluzione. Dopo aver abbandonato il marito incominciò a vestirsi come i maschi e si recò in Giappone per dedicarsi a quello che aveva sempre desiderato ma che le era alquanto stato negato, e cioè lo studio. In Giappone imparò a conoscere i diritti delle donne, la libertà di matrimonio e capì che la FASCIATURA DEI PIEDI, che veniva usata su milioni di ragazze in Cina, danneggiava molto il fisico e così incominciò una lotta per l’abolizione. In seguito ritornò in Cina e scrisse senza alcun freno di quello che succedeva alle donne cinesi. Lei stessa aprì una scuola che apparentemente insegnava a praticare degli sport, ma che invece addestrava dei militari rivoluzionari. Molte persone le dissero di stare molto attenta perché il Governo poteva arrestarla, ma lei rispose che si sarebbe sacrificata in nome della Giustizia. Non molto tempo dopo purtroppo fu scoperta, condotta in prigione e fu giustiziata, era il 15 luglio del 1907. Per il suo coraggio ben presto diventò un simbolo di forza contro il potere in tutto il mondo. Per la forza d’animo, la sua ostinata passione e per aver combattuto contro un mondo asiatico in cui per la donna c’era soltanto sottomissione e nessun diritto, desideriamo evidenziare che il suo sacrificio resti un motivo di speranza per tutte le donne nel mondo.