di Antonio Matano (classe 4^A) – Una delle più importanti scoperte in ambito medico è il vaccino, capace di aumentare in maniera significativa la speranza di vita dell’uomo. Sappiamo che vaccinare significa inoculare un vaccino per rendere immune un individuo da malattie infettive.
Il vaccino non è altro che un preparato di batteri e virus o proteine sintetiche che vengono introdotti nell’organismo già uccisi, modificati in modo da non essere più attivi o comunque attenuati, capaci in ogni caso di stimolare una risposta immunologica in modo che l’individuo possa creare una sorta di difesa invalicabile allo scopo di non infettarsi.
Si deve sapere che la presenza in una comunità di molti individui, resi immuni con questa procedura, non permette la diffusione del virus in altri corpi, ciò porta quindi ad un numero sempre minore di malati, fino alla scomparsa della malattia. Come esempi abbiamo il vaiolo e il morbillo, il primo ormai già debellato a livello mondiale, grazie alla scoperta di questo sistema di immunizzazione nel 1796, ad opera del medico inglese Edward Jenner, mentre, per quanto riguarda il morbillo, è impegno dell’Unione Europea sconfiggerlo entro il 2040.
Per comprendere l’importanza dei vaccini basta consultare l’ordine dei medici che in merito si è espresso favorevole all’unanimità. Si consiglia, inoltre di somministrarli fin da bambini, perché in quell’età si è maggiormente soggetti all’infezione di malattie anche mortali. Inoltre la loro efficacia è dimostrata anche dalle decisioni dello Stato che hanno reso i vaccini obbligatori e gratuiti o comunque a basso prezzo e quindi accessibili a tutte le classi sociali, in modo da garantire la sicurezza pubblica.
Ad opporsi a questi sistemi di immunizzazione c’è però una parte, anche se ristretta, di opinione pubblica, che li considera le cause di molte malattie come la Trisomia 21, più comunemente conosciuta come sindrome di Down, o l’autismo. Queste convinzioni sono, però dovute a studi non effettuati da competenti in campo medico e se si analizzano le dimostrazioni portate su questo argomento, sono spesso fallaci e prive di fondamenta scientifiche.
La diffusione di queste notizie è dovuta soprattutto al web, a volte portatore delle cosiddette “Fake news”, facilmente individuabili se si considerano le fonti poco attendibili da cui provengono. Questo non vuol significare che non si riconosce l’importanza del web, fondamentale per lo scambio di informazioni, ma luogo comunque non sottoposto a controlli adeguati.
In conclusione, quindi, si può affermare che vaccinarsi può essere considerato come un diritto, ma anche un dovere. Il diritto di avere le giuste cure mediche per vivere in maniera migliore, il dovere di aiutare anche gli immunodepressi, individui con difese immunitarie deboli, quindi propensi alla contrazione della malattia, che hanno bisogno di essere circondati da individui vaccinati, cioè immuni, per una maggiore sicurezza.
Il vaccino quindi deve essere considerato come una linfa da cui attingere, per proteggere ciò che è più prezioso: la vita.