Alessia Mastore. Nel 2019 si sfila ancora contro il vandalismo di matrice nazi-fascista.   Sono in aumento e insolitamente colorati, nelle città francesi, gli atti vandalici ai danni di singoli individui o luoghi simbolo di comunità ebraiche. Dagli insulti gialli, a richiamare il colore del gilet che indossa, del giovane Benjamin W. rivolti al filosofo ebreo Finkielkraut, alle oltre 900 svastiche blu nei cimiteri ebraici dell’Alsazia, alla scritta rossa “Shoah blabla…” ritrovata nel ‘Giardino della memoria’ nei pressi del cimitero di Champagne au Mont d’Or, vicino Lione, è una escalation di atti di gratuita violenza rispetto alla quale in Francia si comincia a prendere posizione in maniera ferma. Quattordici partiti della politica francese e buona parte del Governo hanno dunque deciso di sostenere i cittadini contro l’antisemitismo marciando qualche giorno fa a partire da Place de la République, a Parigi. Per scongiurare nuove tensioni con le comunità ebraiche e israeliane, sconvolte e indignate da tali gesti, si cerca di isolare le frange antisemite. L’invito di adozione di provvedimenti seri  è stato accolto da Emmanuel Macron. Il Presidente francese ha annunciato durante una cena del Crif, il Consiglio di rappresentanza delle istituzioni ebraiche francesi, a Parigi, che la Francia adotterà nei suoi testi di riferimento una definizione di antisemitismo allargata all’antisionismo.