Francesca Nicoletti e Federica Rubino. Il 19 febbraio è stata una giornata davvero particolare. Tutti gli studenti del quinto anno della scuola secondaria di secondo grado hanno sostenuto, come preannunciato, la simulazione della prima prova d’esame: la prova di italiano.
Si tratta del primo di una serie di cambiamenti che riguardano l’esame di stato sia per il numero delle prove scritte, due e non più tre, sia per le modalità di svolgimento. Altre novità invece riguardano i requisiti per l’ammissione e i punteggi da attribuire a ciascuna prova.
Quattro gli appuntamenti con le simulazioni ufficiali, due per la prima e due per la seconda prova.
Tre le tipologie differenti per la prima prova: la tipologia A, analisi del testo, sia di poesia che di prosa; la tipologia B, produzione di un testo argomentativo in sostituzione del saggio breve/articolo di giornale, rispettando i tre classici ambiti: il socio-economico, lo storico-politico e il tecnico-scientifico. Infine la tipologia C, con due opzioni per il tradizionale tema di attualità.
A seguito di quanto preannunciato da mesi dal Miur circa l’assenza della traccia storica nell’esame di stato, la Senatrice Segre ha rimarcato quanto quest’ultima sia fondamentale per la formazione e l’elaborazione di un pensiero critico degli studenti.
È forse una risposta alle preoccupazioni della Senatrice la presenza di due tracce di carattere storico, “La Storia” di Elsa Morante e la tesi di Momigliano?
Alla luce delle testimonianze raccolte da docenti e studenti, positivo quello dei docenti dell’ITCG Loperfido-Olivetti, i quali ritengono che le tracce hanno offerto un’ampia scelta per poter valutare in modo trasversale le competenze, le abilità e le conoscenze acquisite dagli alunni nel loro percorso di studi. Riguardo gli studenti, nonostante l’apprezzamento per lo spazio riservato alle emozioni: dalla felicità di Leopardi alla fragilità di Andreoli, ansia e tensione hanno caratterizzato questa prima giornata.
Di certo ai futuri candidati non è mancato quel sentimento di “illusione di essere liberi” e al tempo stesso di “nostalgia” di essere ormai giunti alla fine che ogni percorso umano inevitabilmente produce.
I ragazzi rimangono in attesa di affrontare la simulazione della seconda prova.