di Eleonora Menici e Arianna Gregorini
“Pota”. Chi non conosce questa parola? Quasi nessuno, almeno nel territorio bresciano e bergamasco. Tutti utilizziamo quest’espressione come intercalare in molte frasi, spesso inconsciamente. Tuttavia chi ne conosce realmente il significato? La parola “pota” ha un’interminabile lista di possibili significati ma la sua origine deriva dal verbo latino “potior” ossia bere. Nel significato c’è una sorta di invito a berci sopra, a dimenticare, a lasciare perdere. Il “pota” è quindi una parolaccia? No. Qualcuno afferma che sia un termine volgare ma quest’intercalare è una parola che tutti abitualmente usano. Anche donne, preti e bambini! Possiamo essere dunque sicuri che oggi, in Lombardia, è una parola “pulitissima” che viene usata ovunque senza malizia. Un’altra domanda che ci siamo poste è stata se il termine “pota” fosse bergamasco o bresciano. La lotta tra Brescia e Bergamo ha un’origine antica e, con molta probabilità, trae le sue origini dalla Battaglia di Rudiano nel 1191, che vide un massacro dei soldati bergamaschi da parte bresciana. Ovviamente questa battaglia si è insidiata anche in campo linguistico e dunque si litiga sulla paternità delle parola: “pota” è dialetto bergamasco o dialetto bresciano? Entrambi! Infatti essa è un’esclamazione ben diffusa in tutta la Lombardia dell’est, sia a Brescia che a Bergamo, anche se in Italia rappresenta decisamente più lo stereotipo del bergamasco, che parla con un marcato accento e che prepara la polenta a pranzo e a cena.