//Piantare alberi per salvare il pianeta

Piantare alberi per salvare il pianeta

di | 2019-11-26T21:17:40+01:00 26-11-2019 21:17|Alboscuole|0 Commenti
di Matilde Quaranta   Si completa nella nostra scuola il Global Climate Strike. Le classi prime hanno piantumato, con l’aiuto dei giardinieri comunali, ben nove alberi, uno per ogni classe, per dare un segnale forte contro l’inquinamento.  Una volta tanto i ragazzi insegnano agli adulti con una bella lezione di cittadinanza attiva. Gli alberi di Carruba e di Corbezzolo saranno seguiti dalle nove classi fino alla fine del triennio. L’iniziativa ha un valore simbolico, didattico ed educativo. “Piantare gli alberi per salvare il mondo”: la nostra scuola ha preso a cuore l’appello degli scienziati che, per contrastare il riscaldamento globale, hanno affermato che l’anidride carbonica che si accumula nell’atmosfera è la principale responsabile dell’innalzamento della temperatura del pianeta.  Per contrastare il fenomeno sono necessarie sicuramente nuove politiche governative e serve ovviamente cambiare i nostri stili di vita. Il processo è lungo e urge un profondo cambiamento culturale. Piantare alberi – le piante assorbono CO2, com’è noto – è l’azione più semplice che si possa pensare. Soprattutto nelle città, dove si produce il 70% della CO2 globale. La scuola poi è il luogo per eccellenza dove far crescere alberi. Le nuove generazioni stanno lottando per vivere in un ambiente verde e la nostra scuola inizia proprio dal giardino. La scelta di questi alberi di Carruba e di Corbezzolo non è poi casuale. Sono piante tipiche dell’habitat Mediterraneo, nello specifico il Carrubo in Puglia è una specie protetta ed entrambe fanno frutti. Il Corbezzolo in particolare è il simbolo della bandiera italiana, i suoi frutti in autunno sono di un bel rosso acceso, i fiori, in grappoli, sono bianchi, il verde delle foglie completa i colori della bandiera. Il poeta Giovanni Pascoli nella sua ode “al Corbezzolo” lo ha reso il simbolo dell’unità nazionale. Il Carrubo invece fa dei baccelli che sono commestibili. I semi contenuti all’interno vengono chiamati ‘carati’ proprio come l’unità di misura in uso per le pietre preziose.  Un gesto semplice, alla portata di duecento studenti di prima media che, sostenuti dal Dirigente Scolastico, aiutati dai docenti e dai collaboratori scolastici, stanno dando vita ad un nuovo giardino scolastico o meglio ad un nuovo stile di vita.