In Sardegna, esattamente nel territorio del comune di Gairo, in Ogliastra, si trova il monumento naturale denominato Perda ‘e Liana. È un tacco calcareo risalente all’ era giurassica formatosi a causa dell’erosione dell’acqua nel corso di milioni di anni. È il più elevato dei tacchi dell’Ogliastra e, con i suoi 1293 metri, è visibile da grandi distanze dominando il paesaggio del massiccio del Gennargentu. Attorno al monte si trovano massi calcarei anche di grandi dimensioni caduti dalla cima della montagna. La vegetazione è costituita soprattutto da cespugli di erica e di corbezzolo. Probabilmente, Perda e Liana rappresentava un luogo di culto per le popolazioni nuragiche e pre-nuragiche. Infatti, secondo alcune ipotesi, Perda e Liana significa “la montagna della roccia del dio El” o, più semplicemente, “la montagna di El”. El era una divinità delle popolazioni semitiche del vicino oriente il cui culto potrebbe essere stato portato in Sardegna dai Fenici o dai Cartaginesi. Secondo altri invece significa “la rupe degli Iliensi”, tribù nuragica che occupò questo spazio durante l‘ eterna guerra sostenuta tra cartaginesi e romani che avevano dominato l’isola. Su questo monte sono nate storie popolari e leggende. Secondo una di esse Perda ‘e Liana era la porta dell’Inferno. Si diceva infatti che per diventare ricchi bastasse andare lì di notte e invocare i diavoli che, in cambio della propria anima, avrebbero dato agli uomini qualunque cosa avessero chiesto. Quando perciò qualcuno diventava ricco, le persone erano convinte che fosse andato a Perda e Liana a vendere la propria anima al diavolo, quindi ripeteva questa frase: “A sa Perda ‘e Liana, su hi heres ti dana” (a Perda ‘e Liana ciò che chiedi ti danno). Questa splendida formazione rocciosa nel 1993 e stata dichiarata monumento naturale. È facilmente raggiungibile con una camminata di circa 30 minuti, seguendo un sentiero ben battuto e delimitato da pietre. Per salire sulla vetta però bisogna essere degli abili scalatori muniti della giusta attrezzatura, altrimenti bisogna accontentarsi della sua veduta solo dal basso.