A Gazzo viveva un ragazzino che si chiamava Gimmi; aveva molti amici e dovunque andasse se ne faceva di nuovi. Però, c’era una persona che non riusciva a sopportare e con cui non andava proprio d’accordo: il pesantissimo Bruno.
Tra i due non era mai corso buon sangue ed infatti, nel suo diario segreto Gimmi, oltre ai suoi sogni, alle sue cotte o alle sue delusioni, ne aveva scritte tante su Bruno: i suoi orribili scherzi, le prese in giro, quell’aria di superiorità…
Una mattina come tante altre Gimmi si recò a scuola, incontrò i soliti compagni, gli insegnanti, i collaboratori…sembrava la solita routine e invece, ignorava che quel giorno sarebbe successa una cosa che avrebbe cambiato la sua vita.
Finita la scuola Gimmi tornò a casa e dopo aver mangiato, uscì per un giro con i suoi amici. Incontrò Bruno e la sua compagnia; Gimmi venne sfidato in una gara di corsa e accettò.
Dato il via, Bruno fu subito in testa ma poi, per qualche misterioso motivo, rallentò e si fece superare dall’ingenuo Gimmi. Era solo una strategia: Bruno aveva ben altro in testa; sapeva che Gimmi teneva un diario e voleva solo farlo allontanare da casa per andare da lui e leggerlo.
Fu così che Bruno raggiunse l’abitazione di Gimmi, entrò di soppiatto attraverso una finestra aperta e attento a non fare rumore, si diresse verso la camera di Gimmi.
Quando varcò la soglia vide il diario sopra la scrivania; ruppe il lucchetto e iniziò a leggerlo. Lesse, rise, si arrabbiò: ormai sapeva tutto di Gimmi.
Nel frattempo a Gimmi venne un atroce dubbio, tutto era stato troppo semplice; corse disperatamente verso casa sua, salì di corsa le scale e vide il suo diario lì, sulla scrivania, dischiuso.
Si sentì come il suo diario, usurpato: i suoi segreti non esistevano più, lui per Bruno era come quel libro aperto.