AUSCHWITZ,9 FEBBRAIO 1944
Cara Luna,
ormai non mi resta altro che aspettare. Non so quanto, non so come e non so cosa, ma devo aspettare. Forse non mi resta molto tempo e sai perché? Perché giorno per giorno mia mamma, le due mie sorelle e mio fratello sono stati chiamati per fare la doccia, ma non sono mai tornati, persino io, che a scuola non ero molto brava ho capito che li hanno uccisi, sì, i tedeschi stanno uccidendo tutta la mia famiglia e non solo la mia, ma anche quella di Jasmine, la mia migliore amica, e perché? Non credo che siamo diversi, ma loro, i soldati tedeschi e Hitler si lo pensano eccome. Loro credono che siamo inferiori quando poi i miei genitori hanno combattuto per la nostra cara Germania, che poi mi sa che tanto cara non è, ora che siamo arrivati a questo punto. Non avrei mai detto in tutta la mia vita, in soli 14 anni, che vorrei tornare a scuola e studiare, ma l’ ho detto perché qui dentro la vita è un inferno, ci danno a stento da mangiare e da bere, ma ci fanno lavorare tanto, anzi troppo e io sono stanca, vorrei ribellarmi, ma non posso, sarebbe un suicidio e qui dentro la cosa più cara è la propria vita. Non so per quanto ancora ce la farò a resistere, ma come si dice in questi casi la speranza è l’ ultima a morire; questa che stiamo vivendo io non la definirei vita, perché la vita è tutto l’ opposto di quella che sto vivendo adesso: vita è essere sé stessi e senza aver paura di esserlo, vita è non aver paura di uscire fuori casa per il modo in cui ti possa guardare la gente, vita è poter essere felici, vita è non doversi nascondere. Oggi 9 febbraio 1944 di notte ,non so che ora sia perché qui non c è un orologio ma solo ora ti posso scrivere perché qui è vietato e se mi beccano finisce male, ti ho scritto questa lettera perché avevo bisogno di sfogarmi con qualcuno e non mi va di farlo con mio padre perché già so che mi avrebbe risposto la solita cosa e cioè quella di non preoccuparmi e che pensava lui a tutto. Ti guardo dalla piccola finestra che c’ è qui e vedo quanto sei splendente nonostante tu a volte sia sola senza le stelle e mi chiedo se un giorno io potrò mai venire accanto a te e brillare come non mai, ma non so neanche se ti arriverà mai e non so chi la leggerà e non so nemmeno se la leggeranno, ma spero che fino ad allora le cose cambieranno perché non auguro niente di tutto ciò che sto vivendo a nessuno nemmeno al mio peggior nemico.
La tua Lea.