“Immagina che….”
C’era una volta, di solito iniziano così le belle storie, ma questa purtroppo non lo è, o almeno c’è chi ha creduto che lo fosse, chi ha creduto che tutto questo sarebbe servito a far diventre il mondo un posto migliore e ripulito da ogni ”razza” non degna di esistere.
20 Gennaio 1942 data in cui si aprirono le porte al più grande orrore che la storia ricordi, la morte di più di sei milioni di persone nei campi di concentramento nazisti.
Le persone ebree, omosessuali, disabili, donne, bambini, venivano prese dalle loro abitazioni e portate nei cosiddetti ”treni della morte” in un viaggio senza ritorno con destinazione “il luogo” da dove poi la maggior parte di loro non sarebbe più tornata.
In particolare, volevo parlare di come i bambini venivano trattati nei lager.
Immaginate di essere bambini, voi, i vostri giochi, il vostro pupazzo e la vostra mamma che vi starà per dare l’ultimo bacio della buona notte. Immaginate di sentire forti rumori e di vedere alti uomini in divisa che portano te e la tua famiglia in un treno.
Immaginate di arrivare in luogo scuro, fumo, baracche e filo spinato.
Immaginate di essere messi in fila, di venire separati dal vostro fratello maggiore, dalla vostra mamma e dal vostro papà che non rivedrete più. Immaginate di venire punti da una penna con dell’ inchiostro che traccerà sulla vostra pelle il vostro numero, il vostro nuovo nome. Immaginate di essere una bambina con lunghi capelli che poi vi verranno tagliati. Immaginate di essere vestiti con abiti freddi, più grandi della vostra taglia e immaginate di venire smistati nelle baracche come animali. Immaginate di dover dormire appoggiati con la testa su una ciotola di ferro e di mangiare tutti i giorni un po’ di minestra o di stare senza mangiare per giorni interi.
E ora immaginate di aver fatto amicizia con un bambino e immaginate di svegliarvi e non trovarlo più perché era stato portato nelle camere a gas con l’inganno di rivedere la mamma o di fare una calda doccia.
Immaginate se fosse successo a voi, a noi, se tutto questo accadesse di nuovo e se tutto l’orrore che c’è stato ritornasse e che in una bella mattinata foste portati tutti verso i luoghi della morte.
E per questo io dico immaginate e ricordate per non far commettere gli stessi errori di un folle di nome Adolf Hitler.