Tutti sanno che il 27 gennaio è il Giorno della Memoria, la giornata in cui si ricordano gli orrori successi dal 1939 al 1945, periodo in cui milioni di persone, solo perché diversi, sono stati uccisi. E’ quindi la giornata in cui si ricorda la Shoah. Questa parola, che porta con se’ un valore particolare oltre a molto dolore, è un termine ebraico che significa “sterminio”. Ed è proprio questo che successe più di 80 anni fa: lo sterminio di innumerevoli esseri umani come noi. Ognuno di noi ha visto film e documentari, letto libri, visitato musei che raccontano le storie di quelle persone, ma noi, che siamo al sicuro nelle nostre case, che ogni giorno, al ritorno da scuola o da lavoro troviamo una famiglia amorevole, un piatto caldo e un letto morbido ad attenderci, non possiamo immaginare cosa si provi a vivere ogni giorno con il terrore che sia l’ultimo, a essere separati dai propri cari, privati di un nome, di un’identità e ridotti a un numero, costretti a lavorare nel fango, sotto la neve, sotto la pioggia per un misero pezzo di pane e seguire i soldati con la speranza di riabbracciare la nostra famiglia ed essere invece condotti in camere a gas o forni da cui non uscirai più. Tutto questo è successo nei campi di concentramento, o lager, considerati campi di morte, in cui entravano a milioni, trasportati da camion, ma da cui solo pochi sono riusciti a uscire. Tutti i giorni, a tutte le ore, da quei campi si alzavano densi, acri nuvoloni di fumo nero: era tutto ciò che restava, insieme a un po’ di cenere, di persone, milioni di persone, sterminate per volere di un un uomo che è stato capace di coinvolgerne tanti altri, mossi dalla paura del “diverso” e dall’affermazione di un’unica razza ariana. E’ per questo che ogni anno, il 27 gennaio, si ricorda uno dei periodi più tristi e bui della storia e noi non dobbiamo solo conoscere il significato della parola Shoah, ma dobbiamo scolpirlo nei nostri cuori, non dimenticarlo mai e soprattutto tramandarlo alle generazioni future per far sì che non riaccada, perché possiamo sempre imparare dagli errori del passato e far sì che non si ripetino.
Oggi più di ieri dobbiamo mantenere acceso il ricordo, amare i nostri fratelli di qualsiasi razza e religione e capire che la “diversità” è solo una grande ricchezza.