Durante la Seconda Guerra Mondiale (1939-1945) i dittatori erano due: Benito Mussolini e Adolf
Hitler. Quest’ultimo si macchiò di crimini inaccettabili ed imperdonabili. Fece prelevare in tutta
Europa le persone ebree (anche donne, anziani, bambini), ma anche omosessuali, zingari, slavi, per
deportarli nei campi di concentramento, in particolare ad Auschwitz, per torturarli e ucciderli.
Venivano caricati su carri di bestiame, in condizioni igieniche pessime, senza mangiare né bere.
Arrivati nel Lager, venivano marchiati con un numero come se fossero bestie, perdendo così la
propria identità. Donne e uomini venivano poi divisi in due zone del campo. Gli uomini venivano
divisi in due schieramenti: alcuni facevano i lavori pesanti, quelli più deboli venivano ammazzati
subito. Hitler era un pazzo, un folle che ordinò di uccidere migliaia di ebrei nelle camere a gas e poi
ridurre i loro corpi in cenere.
Una delle cose più cruente di questa immane tragedia fu l’uso di bambini come cavie per
sperimentare nuovi medicinali o scoprire nuove malattie.
Primo Levi, autore dei libri “Se questo è un uomo” e “La tregua” , è stato un sopravvissuto al Lager,
e ha raccontato tutta la verità di quell’orrore, di quell’incubo.
A volte penso come abbiano fatto i sopravvissuti a vivere con i ricordi di quei giorni orribili…
Tutto ciò, secondo me, non sarebbe mai dovuto accadere… La crudeltà dell’uomo non ha avuto
limiti! E’necessario il ricordo, per far sì che queste tragedie non si ripetano, per diffondere la pace
tra i popoli ed eliminare il razzismo e le discriminazioni di qualsiasi tipo!