Amburgo,29 gennaio 1933
Caro amico di penna,
non penso ti arriverà mai questa lettera,ma in questo momento l’unica cosa che mi interessa e parlarti un po’ della condizione qui in Germania.Sono mesi che sono chiusa in questa stanza,a pensare e ripensare a cosa potrebbe accadere da un momento all’altro,ho paura,tanta paura che possa accadere qualcosa a me,alla mia famiglia,ai miei amici … qui ormai ci odiano perché siamo Ebrei. La mia famiglia ha sempre avuto un negozio alimentare e tutti si sono sempre congratulati per le scelte prime,ma da quando sono entrate in vigore le leggi razziali,tutti ci guardano come se fossimo degli alieni,esseri diversi … mio padre dice che non è cambiato niente,ma le occhiate che ci lancia la gente dicono il contrario. A noi Ebrei è concesso il minimo indispensabile,diciamo che la mia famiglia ha un leggero vantaggio,il nostro bel negozio,di solito prendiamo lì da mangiare e da bere. Ci identificano dagli altri nostri compaesani tramite la stella di DAVID cucita sulle nostre giacche. Sei partito da circa 6 mesi,e in questo lasso di tempo sono successe molte cose brutte,non so se mai tornerai,so solo che in questo momento vorrei essere lì con te e la mia famiglia ed evitare tutto questo. Ho un brutto presentimento,ho la sensazione che qualcosa di brutto sia alle porte;qui non possiamo fare casino,perché i tedeschi sono sull’attenti pronti a sgridarci,pensano di essere superiori. Mi dicono che un giorno tutto questo finirà,che ritornerà tutto come prima,io non penso questo,penso che ci sarà un giorno in cui finirà tutto questo caos,ma non sarà mai come prima,non lo può essere. Sento spari provenienti da fuori la finestra,ho paura ad affacciarmi,ho paura di quello che potrei vedere,paura di pensare che potrebbe capitare la stessa cosa a me e ai miei cari. Sento dei passi,delle voci,rumori e poi silenzio totale,si sta avvicinando qualcuno,lo sento, sta entrando in camera,io sono nascosta sotto il letto,perché i tedeschi non vogliono che scriviamo lettere e sfoghi,anche se in questo momento servirebbero … è appena uscito dalla stanza il soldato,ha detto a mio padre di prendere il minimo indispensabile ed uscire fuori. Ho paura che ci succeda qualcosa. Non so cosa succederà,potrebbe andare tutto bene o tutto male, ti chiedo solo una cosa,comunque vada, tu RICORDATI DI ME, in tutti i caratteri,tu ricordami,ho bisogno solo di questo.
UN ABBRACCIO,
DAL TUO AMICO DI PENNA