PENSIERI E PAROLE….IN CERCA DI MEMORIA
“Se questo è un uomo”, il titolo di una poesia di Primo Levi, riassume la condizione degli ebrei nei campi di concentramento.
Durante la Seconda Guerra Mondiale milioni di persone sono state uccise a causa della persecuzione nazista. Molti di questi erano ebrei: il loro genocidio viene chiamato Shoah o Olocausto.
In pochi sono sopravvissuti e ci hanno dato delle testimonianze scritte (poesie, frasi, temi) e orali (interviste e racconti) su quello che hanno vissuto e provato nei campi di concentramento. Tra questi c’è Liliana Segre, nominata senatrice a vita dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 19 Gennaio 2018.
Nei campi di concentramento le persone erano spogliate della propria dignità e identità, che erano affidate solo a un numero.
Rabbrividisco al pensiero di come venivano trattati i prigionieri, che non avevano colpe se non quella di essere considerati diversi.
Dai racconti dei sopravvissuti si capiscono le loro emozioni: la rabbia, ma anche la speranza di poter uscire un giorno da quell’inferno; questa era l’unica cosa di cui non erano stati privati.
Le scarpette rosse abbandonate su un mucchio di altre scarpe rappresentano la privazione di un’infanzia spensierata e di futuro per i bambini vittime dell’Olocausto.
Primo Levi nella sua poesia ci comanda di ricordare la Shoah per non dimenticare la crudeltà degli uomini. Raccogliendo questo appello il 27 Gennaio, giorno della liberazione dei prigionieri nel campo di sterminio di Auschwitz, si celebra la giornata della memoria.Questo giorno non serve solo a commemorare tutte le persone morte, me è occasione per ricordare e riflettere, per evitare che una tragedia come l’Olocausto si ripeta. Questa giornata serve a ricordarci che molto spesso discriminiamo le persone diverse da noi o assistiamo a eventi di discriminazione senza intervenire. Oggi le scarpette rosse, potrebbero appartenere a un bambino profugo, morto per scappare, in cerca di una vita migliore.
Liliana Segre dice: ”Senza memoria del passato, non c’è futuro”.