Granieri Luana – “I Cento Passi” è un film di Marco Tullio Giordana, dedicato a Peppino Impastato, protagonista, ma anche vittima nel lontano 1978.
Peppino, pur avendo avuto il padre mafioso, lottò e non si fece irretire dai comportamenti mafiosi.
Il giovane Peppino, grazie all’aiuto del fratello Giovanni e dei suoi veri amici, andò contro la mafia. Denunciò i traffici illeciti di Gaetano Badalamenti, chiamato dai cittadini “Don Tano”, che viveva a cento passi dall’abitazione di Peppino.
Peppino decise di aprire una radio, Radio Aut, attraverso cui attaccò e prese in giro la mafia.
Venne ucciso, la notte del Nove Maggio 1978, lo stesso giorno in cui fu ritrovato il corpo dell’Onorevole Aldo Moro, Presidente della Democrazia Cristiana.
Pensando a Peppino, provo molto orgoglio, perché è riuscito a far capire ai cittadini del suo paesello che la mafia è un buco nero, un abisso che trascina con sé tutti coloro i quali ruotano attorno. Peppino è stato, ed è ancora, un grande esempio per tutti noi, dato che era una persona semplice, una persona come tutte le altre, ma a differenza di altri, ha avuto coraggio, ed è andato contro la mafia, lottando fino alla fine. È stato una persona che ha lasciato a noi le sue idee, le sue lotte, perché non è stato INDIFFERENTE.
Antonio Gramsci disse: “L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti”.