Sara Casareale e Miriana Defino – Peppino Impastato, nato in Sicilia il Cinque Gennaio 1948, da una famiglia mafiosa, decise di essere una persona diversa, volle essere una persona pensante, libera.
Ci viene in mente un po’ il pensiero di Cartesio :”Cogito ergo sum”, penso dunque esisto. Peppino è stato proprio questo, un uomo libero e pensante fino alla fine. Ed oggi quel pensiero è arrivato fino a noi. È diventato un modello da seguire, perché ci ha dimostrato che tutti possono cambiare, tutti, senza distinzione, possono diventare uomini migliori, basta volerlo.
Peppino fondò una radio, radio Aut, ma un brutto giorno il padre morì e nessuno poté più proteggerlo. Quel maledetto giorno fu il Nove Maggio del 1978: fu assassinato per volere del boss della città.
Però giustizia è stata fatta, nel 2002 è stato punito il mandante di questo omicidio.
Il nostro pensiero vola dritto verso la madre di Peppino, Felicia. Lei come tutte le mamme sanno fare, si è battuta fino alla fine, per fare emergere la verità, cioè che Peppino non si era suicidato.
Pensando a questa donna i nostri sentimenti sono stati molteplici, abbiamo provato compassione, perché perdere un figlio è una tragedia; abbiamo sentito il suo dolore, che è innaturale. Ma da lei abbiamo imparato tantissimo, perché con grande coraggio si è battuta per ridare onore alla memoria del figlio.
Grazie Peppino.