Alessandra Ricciardi IV A -Ciao, ragazzi. Preferisco chiamarvi così piuttosto che con la forma apocopata “raga”, dal momento che mi sento già parte integrante di un istituto che richiede correttezza e precisione anche nelle espressioni gergali e quotidiane! Sono trascorse ormai diverse settimane da quel tanto atteso 12 settembre ed è impossibile dimenticare l’agitazione e l’emozione di quei momenti, i mille dubbi e gli interrogativi che hanno pervaso la mente e il cuore di tutti noi che veniamo definiti con un unico sostantivo: matricole. Noi ragazzi oggi non ci fermiamo spesso a meditare e a riflettere e creiamo alibi con noi stessi per giustificare i nostri comportamenti spesso superficiali o addirittura frivoli. Sono tuttavia sicura che molti, come me, allievi del quarto ginnasio, in questi giorni abbiano tirato le somme relativamente alla scelta fatta (nel mio caso il bilancio è positivo). Lo studio delle materie letterarie comporta per gli studenti senz’alcun dubbio un gran senso di sacrificio, in aggiunta al percorso di crescita e cambiamento individuale, il quale richiede una capacità di introspezione che non tutti possiedono. Inoltre c’è il fatto che spesso ci viene ripetuto che il liceo classico è una scuola limitante, dal momento che non offrirebbe opportunità lavorative nello specifico. Di fronte a tali pregiudizi mi sento di dover rispondere dicendo che la cultura, la disciplina e il metodo di studio ci consentono, al contrario, di effettuare qualsiasi scelta relativa al nostro futuro; inoltre ritengo che siano proprio queste caratteristiche a rendere il liceo classico una scuola unica. Perciò, cosa dire… che il Viaggio abbia inizio…buona fortuna a tutti!