Come mi immagino da grande?
Che lavoro mi piacerebbe fare?
A volte è come se m’immergessi in un flash- forward : mi vedo seduta nel mio ufficio, davanti alla mia scrivania ordinatissima; le carte tutte nell’ archivio, il computer pieno di cartelle e le pareti tappezzate di quadri.
Nella mia mente io ho un chiaro piano di studi; finite le medie vorrei andare al liceo scientifico, successivamente vorrei andare all’ università per conseguire una laurea di psicologia ed infine, specializzarmi prendendo un master.
Ma tornando alla realtà, io spero che alle superiori non capiti con nessuno (e dico nessuno) della mia vecchia classe. Voglio buttarmi in esperienze ed amicizie nuove, voglio uscire dal liceo una persona più matura e, soprattutto, voglio che tutto il lavoro sia farina del mio sacco.
Spostiamoci sull’ orientamento: dico io, perché tutti gli altri hanno le idee chiarissime su cosa fare ed io sono più indecisa di prima? è come se mi gravitasse tutto in torno, ho la testa piena di pensieri che non riesco ad esprimere e, sono grata di averne l’occasione adesso.
All’ inizio ci siamo proiettati nel futuro, adesso facciamo un passo indietro; da piccola ho cambiato un miliardo di volte il mio sogno ed ogni volta che un adulto mi si avvicinava e mi chiedeva: ”Che cosa vuoi fare da grande?”gli rispondevo: una volta il cuoco, una volta la sarta, una volta la designer… Insomma, avevo le idee chiare no?
In questi giorni sto capendo una cosa: bisogna essere lungimiranti, ma senza divagare.
I miei genitori mi continuano ad incoraggiare, ma io continuo a non sapere cosa fare.
A volte mi guardo allo specchio e mi chiedo:”Cosa farò da grande? Perché non so che fare?
Il classico consiglio inutile è:” Fai quello che ti piace, considera le materie per cui sei più portata!”
Ed è questo a mettermi un muro davanti: a me le materie piacciono tutte!
Vorrei un lavoro che mi possa far stare a contatto con gli animali, ma tutti continuano a dirmi che con questo lavoro non si guadagna niente ed altre cose simili.
A me non importa, io farò di tutto per fare il lavoro che mi piace, resterò con i piedi per terra e non mi muoverò dal mio punto di vista.
Una ragazza di 3°B – Scuola secondaria I grado “Giovanni Paolo II” Lesina