di GIULIA AMERICI – Fra le tante problematiche adolescenziali, c’è il “bullismo”, una forma di comportamento sociale di tipo violento e intenzionale.
Può essere sia di natura fisica che psicologica e nella maggior parte dei casi i ragazzi tendono ad usare la violenza fisica, mentre le ragazze quella psicologica. Si può parlare di bullismo solo quando l’atto viene ripetuto frequentemente nel corso del tempo.
Esso si può manifestare in vari modi ad esempio ricevendo insulti e minacce, calci e pugni. Oppure si può essere derisi per problemi fisici, per la diversa etnia, per la propria religione o orientamento sessuale…
Oggi c’è una nuova forma di bullismo che è molto diffusa, ovvero il cyber-bullismo, un termine che indica un attacco continuo ed offensivo mediante i social-network.
Questi fenomeni possono avvenire ovunque, ma sono più frequenti nelle scuole o nei luoghi in cui si praticano attività sportive.
Per quanto riguarda l’ambito scolastico, se si subiscono violenze, bisogna parlarne IMMEDIATAMENTE con un docente o con una figura adulta di riferimento. Bisogna essere TUTTI UNITI nella lotta contro il bullismo, dai docenti ai collaboratori, dal preside fino a noi alunni.
Un appello agli insegnanti: “Fate capire ai vostri alunni quanto sia grave il bullismo e tutte le sue sfumature”.
Un appello anche ai bulli: “Quando fate questi atti, provate per un momento ad immedesimarvi nella vostra “vittima”; per osservare e vivere la situazione da una prospettiva diversa…”
Infine l’appello più importante lo vogliamo fare alle vittime: “Trovate il coraggio di gridare le vostre problematiche alle persone più mature e che vi vogliono bene, loro certamente sapranno come aiutarvi, quindi…PARLATENE PARLATENE PARLATENE!!!
Vi lasciamo con una frase di Papa Francesco:
Promettete mai bullismo e mai permetterlo”