di ANNARITA BONASIA, SAVERIO RUTIGLIANO – Il 19 febbraio io e i miei compagni abbiamo assistito allo spettacolo teatrale “Palmina, amara terra mia” nell’Aula Magna della nostra Scuola. La pièce ha messo in scena la storia e la tragica fine di Palmina Martinelli, una ragazzina di 14 anni di Fasano. Palmina è stata trovata in casa avvolta dalle fiamme ed è morta dopo ventidue giorni di agonia al Policlinico di Bari. All’epoca dei fatti, il 1981, la magistratura non ha trovato i colpevoli ed ha archiviato il caso, concludendo che Palmina si era suicidata per sfuggire ad un giro di prostituzione. Oggi, a distanza di trentasei anni, la magistratura in possesso evidentemente di nuove prove, ha riaperto il caso. L’opera teatrale ha voluto riaccendere i riflettori sulla morte assurda e atroce di questa ragazzina che grida ancora giustizia. La magistratura ha individuato in due ragazzi i responsabili dell’orrendo delitto. Ma il corso della giustizia è ancora lungo. La storia di Palmina è la storia di una ragazzina che viveva in una famiglia disagiata e che si è fidata di persone sbagliate. Infatti “gli orchi”, volevano avviarla alla prostituzione. Palmina, pur essendo ancora solo una bambina, è diventata una gigante perché ha saputo dire di no. La protagonista della pièce ha recitato un monologo forte, doloroso e delicato. Io, coetanea di Palmina, sono stata male. Ho pensato alla sofferenza di tante donne maltrattate. Ho provato tanta rabbia e un forte senso di ingiustizia. Una ragazza a 14 anni dovrebbe provare solo gioia e curiosità per la vita, che è meravigliosa. Tutte le bambine dovrebbero crescere come principesse, solo la vita, il tempo che passa, poi le potrà rendere guerriere. Ma 14 anni sono troppo pochi per combattere da soli. Questa storia mi ha insegnato che si può e si deve dire di no ai soprusi e alle violenze, si deve avere il coraggio di denunciare, per salvare se stesse e avere una società più giusta, ma a patto che non si venga lasciati soli. Bisogna sapere anche chiedere aiuto. Forse se Palmina avesse avuto famiglia, scuola, amici veri e figure di riferimento importanti, oggi starebbe a progettare le prossime giornate al mare. Ciao Palmina, sei una grande donna!