//Pagine di diario. La vita ai tempi del Coronavirus

Pagine di diario. La vita ai tempi del Coronavirus

di | 2020-05-02T11:19:20+02:00 2-5-2020 11:19|Alboscuole|0 Commenti
di Anna Capozza, 2E Caro diario, tutta l’Italia e il resto del mondo sono chiusi in casa  a causa di una pandemia globale di nome Coronavirus. Questo virus si trasmette da uomo a uomo e non lascia scampo a persone che sono già debilitate per altre malattie. Molta gente è morta in solitudine senza salutare i propri parenti perché non è possibile stare con loro in ospedale. Gli ospedali sono pieni di gente e i medici sono stremati perché lavorano giorno e notte. Le strade sono vuote e silenziose. Sembra strano, caro diario, ma tutta la gente che esce per fare la spesa ha delle mascherine sulla bocca e bisogna stare a un metro di distanza uno dall’altro; queste restrizioni sono state create per garantire la nostra salute, ma a tutti manca abbracciarsi, uscire senza quelle scomode mascherine e stare con gli amici in giro. Diario, le scuola sono chiuse da quasi tre mesi e facciamo video lezioni con i professori e si spediscono i compiti con “google classroom”, anche se molti penseranno che chiudere le scuole sia un cosa bella, per altre persone è stata una notizia bruttissima perché stare molte ore al computer fa male agli  occhi; e a volte ho problemi al computer, e io che non sono molto esperta di elettronica, vado nel panico e chiamo sempre mia madre e insieme riusciamo a risolvere il problema. Fare video lezione con i professori e i compagni è strano perché tutti siamo abituati a stare in classe con il proprio compagno di banco e ascoltare i professori che sono davanti a te, invece stare davanti a un computer e vedere i propri amici fa un effetto strano, ti senti solo, poi ieri la nostra professoressa ha detto che forse quest’anno faremo la foto di classe stando in video lezione con le telecamere attive, appena l’ha detto ho pensato: “Tutto ciò che sta accadendo non lo scorderemo mai  e lo racconteremo ai nostri figli e nipoti”. Mi mancano tanto i miei nonni, i miei cuginetti che vivono a Bitonto. Tutti i giorni facciamo delle videochiamate per poterci vedere e chiacchierare un po’. All’ inizio non mi rendevo conto di cosa stesse succedendo, noi a  casa, papà che normalmente andava a lavorare in farmacia. Ma subito mi sono resa conto dalle notizie alla tv che la situazione era grave, ero preoccupata per papà, in farmacia era a contatto con tanta gente e poteva infettarvi. Mia madre è rimasta a casa con noi, non è andata più a lavorare in farmacia. Ho capito che  stanno facendo di tutto per tranquillizzarci, quando il fine settimana il papà è con noi tutta la giornata, stiamo tutti insieme e ci divertiamo, abbiamo la fortuna di avere un giardino e possiamo giocare. Spero che tutto finisca  presto, ma soprattutto che non ci siano più morti. Lo so che dovremmo convivere ancora per tanto tempo con il virus, ma con le opportune precauzioni potremmo ricominciare a vivere e a rincontrarci. Caro diario a presto e spero la prossima volta di scrivere che la situazione è migliorata