Di classe I sez. A
Orientarsi al giorno d’oggi non sembra essere più un problema.
Navigatori, gps, e applicazioni per la geo-localizzazione sembrano aver risolto definitivamente uno dei problemi antichi quanto l’uomo: perdere la strada o, peggio ancora, la bussola.
Ma tutti noi abbiamo sperimentato, in un modo o nell’altro, il senso di profondo smarrimento che ci può cogliere in caso di mancato funzionamento del cellulare e di tutte le sue funzioni – ormai vitali – in caso di black out o di mancanza di ricezione di campo.
Un senso di smarrimento generale che ci pone di fronte ai nostri limiti e che ci suggerisce di lavorare sui noi stessi per acquisire – oltre ad una buona dose di fiducia in se stessi – le giuste competenze per camminare nel mondo.
L’orienteering è una disciplina sportiva che abbiamo imparato a conoscere quest’anno e che ci ha permesso di metterci subito alla prova con noi stessi.
Abbiamo imparato a guardare e a leggere una carta topografica capendo che i segni rappresentati lì sopra definiscono un luogo in cui ci possiamo muovere e orientare. Guardare attentamente la carta topografica ci permette di sentirci padroni del luogo, di non sentirci sopraffatti dalla sua vastità e di riuscire a prevedere dove si possa trovare uno spuntone di roccia nascosto tra una fitta boscaglia; calcolare quanto tempo può volerci per raggiungere un fontanile o un punto ristoro; capire se si salirà di livello o se si scenderà; in che tipo di vegetazione ci toccherà inoltrarci e se tagliando ad Azimut si incontreranno ostacoli invalicabili o si potrà procedere risparmiando tempo.
Praticando l’orienteering abbiamo finalmente capito che i punti cardinali non sono quattro parole vuote apprese durante le lezioni di geografia, ma fondamentali punti di riferimento che ci permettono di definire lo spazio in cui ci si deve muovere. Lo spazio può variare, può trattarsi di un bosco, il cortile della nostra scuola, un centro abitato o il labirintico centro storico della nostra città, ma se di quel posto abbiamo la carta topografica e la bussola per individuare il nord, non c’è black out che possa fermarci.