//Operastracci: l’arte è comunicazione

Operastracci: l’arte è comunicazione

di | 2019-04-04T19:49:38+02:00 4-4-2019 19:49|Alboscuole|0 Commenti
Sara D’Aniello – Niente parole, solo movimento ed espressioni del volto. Un’Opera basata sulle emozioni, sul rapporto con il corpo che cambia, che ha utilizzato gli stracci per creare tutto ciò che si può immaginare. Una scenografia molto semplice, potremmo dire simile ad un ring: un rombo rosso posizionato su un pavimento nero e tutt’intorno stracci bianchi che diventeranno i protagonisti delle azioni degli attori. Lo spettacolo senza parole ma ricco di musiche liriche, parte con la nascita dei tre attori, ciascuno dei quali  scopre poco alla volta il suo corpo. Poi ecco che arrivano le emozioni! Sboccia un amore che all’inizio sembra una lotta e poi diventa un gioco che lega i due attori. Arriva poi la nascita di un figlio e la successiva sofferenza della  madre che non si accorge che il figlio ormai è cresciuto. Alla fine sarà il figlio, divenuto grande, a sedersi vicino alla madre morta. Lo spettacolo rappresenta tutte le tappe fondamentali della vita e tutte le emozioni che durante l’esistenza ognuno prova. Ogni spettatore può aver provato sensazioni ed emozioni diverse: tristezza, gioia, rabbia, amore. La scelta delle musiche è avvenuta con la finalità di rispecchiare le emozioni che si volevano trasmettere o meglio suscitare in noi spettatori. Gli stracci hanno sostituito le voci degli attori e hanno reso lo spettacolo unico e “avvolgente”. Sicuramente gli attori, con i loro movimenti, la loro espressività e le loro creazioni con gli stracci, hanno catturato l’attenzione di noi ragazzi per tutta la durata dello spettacolo, facendoci scoprire una nuova arte, capace  di comunicare in modo diverso ed efficace, di dare vita in modo alternativo ad oggetti semplici e importanti. A me personalmente è piaciuto assistere a questo spettacolo ed è proprio vero, come dice sempre un nostro professore, che…L’ARTE È COMUNICAZIONE!!!