di CARLO LA VECCHIA – Sono ben 39 i capoluoghi italiani che hanno oltrepassato il limite annuale d’inquinamento atmosferico: per più di 35 giorni le loro polveri sottili hanno superato la media di 50 microgrammi/metro cubo. “Mal’aria 2018 – L’Europa chiama, l’Italia risponde?”, il rapporto di Legambiente sulle città italiane il cui smog supera il lecito, ha inquadrato la situazione.
Di questi 39 capoluoghi, ben 5 hanno superato 100 giorni di smog oltre il consentito: Torino con 112, Cremona con 105, Alessandria con 103, Padova con 102 e Pavia con 101. Si può notare dai risultati che sono soprattutto le città del Nord Italia a essere inquinate atmosfericamente: Frosinone, prima nel Centro-Sud, è nona nella classifica italiana.
Legambiente allega anche “Ozono ti tengo d’occhio”, la classifica dei superamenti d’ozono del 2017. In Italia sono 44 le città che hanno oltrepassato il limite concesso. Catanzaro, Varese, Bergamo, Lecco, Monza e Mantova hanno addirittura hanno superato più del triplo del limite.
Complessivamente, sono 31 le città che hanno superato sia il limite delle polveri sottili che quello dell’ozono e, sommando i giorni in cui sono stati superati i due limiti, la città più inquinata atmosfericamente del 2017 è Cremona, con ben 178 giorni di inquinamento. La popolazione che vive in questi capoluoghi (circa 7 milioni di persone) respira aria tossica da un giorno su due (a Cremona) a un giorno su quattro (a Biella).
Secondo i monitoraggi di Greenpeace, a Milano, Torino, Roma e Palermo sono state rilevate quasi sempre concentrazioni di biossido d’azoto (NO2) superiori ai 40 microgrammi/metro cubo, e la situazione peggiore è a Torino e a Milano, dove si sono registrati più di 80 microgrammi/metro cubo di N02.