Il 25 novembre del 1960 nella Repubblica Dominicana furono uccise tre attiviste politiche, le sorelle Mirabal per ordine del dittatore Rafael Leónidas Trujillo, e da quell’avvenimento è nata la
giornata mondiale della violenza contro le donne.
Le scarpe rosse, sono diventate simbolo della lotta contro il femminicidio e la violenza contro le donne, grazie ad un’artista,Elina Chauvet che il 27 luglio del 2012 le utilizzò per la prima volta in un’installazione artistica pubblica davanti al consolato messicano di El Paso, in Texas, per ricordare le centinaia di donne uccise nella città messicana di Juarez. Quindi ormai il 25 novembre di ogni anno si ha un pensiero speciale per queste povere donne vittime di soprusi, ma non basta.
Ogni giorno bisognerebbe amare, rispettare e onorare le donne che ancora troppo spesso subiscono violenze fisiche e verbali, come un atto vile fatto da coloro che non hanno stima nell’altra persona.
Ci sono purtroppo molte donne che continuano la loro vita vivendo nel terrore e subendo queste “torture” senza avere la forza di opporsi e chiedere aiuto e alle volte alle violenze che subiscono si uniscono anche quelle nei confronti dei figli cosa ancor più inaccettabile.
Tutti dovremmo comprendere che ogni essere umano va protetto. Per questa ragione la sensibilizzazione su questo argomento deve essere forte e continua per far sì che episodi spiacevoli non accadano più.
Infine, spero, per quanto mi riguarda, di non assumere mai atteggiamenti poco piacevoli nei confronti delle persone a me vicine, soprattutto donne, e di comprendere sempre cosa è giusto e cosa sbagliato, perché devo trattare gli altri come mi hanno insegnato, cioè non devo calpestare i loro diritti.
Salvatore Fiorella
III F
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