DI: Sofia Ferrigno 3 E
Nel tardo pomeriggio di lunedì 15 Aprile, il mondo si è fermato a guardare attonito le immagini della cattedrale di Notre Dame in fiamme in diretta sulle tv di tutto il mondo. L’incendio si è sviluppato, secondo la prima ricostruzione dei fatti, sulle impalcature che erano state momentaneamente montate per i lavori di restauro che dovevano essere fatti sulla Cattedrale. Sedici statue posizionate sul tetto di Notre Dame si sono salvate miracolosamente dall’incendio: erano state rimosse per essere restaurate solo quattro giorni prima. Le agenzie della comunicazione hanno anche affermato che è salvo anche il “tesoro” di oggetti sacri presente nella struttura; molte opere d’arte dal valore inestimabile erano state infatti rimosse per il tempo necessario ai lavori. Fortunatamente non ci sono state vittime, nonostante la chiesa fosse piena di turisti e di parigini nel momento in cui è stato dato il secondo allarme, si è riusciti ad evacuarli in fretta. Purtroppo i danni, non ancora ben quantificati, sonno stati ingenti. Il presidente francese Macron, accorso subito ai piedi di Notre Dame, ha detto che con la cattedrale stava bruciando un pezzo della storia francese. Migliaia di persone si sono infatti riuniti sotto la cattedrale in fiamme per cantare e pregare. A incendio spento ancora si contano i danni, sono state lanciate campagne di raccolta fondi per il restauro e fortunatamente uomini facoltosi o anche semplici cittadini, hanno donato tanti soldi per avviare la ricostruzione; resta pur sempre l’amarezza per un’opera d’arte danneggiata e la polemica sui ritardi dei soccorsi.