La nostalgia è un sentimento che inevitabilmente permea l’animo di ciascun essere umano, essa scaturisce dalla sorgente della memoria, luogo metaforico della nostra essenza. |
È infatti nella memoria che si annida il nostro io più vero e più profondo, ciò che è stato e ciò che ha caratterizzato il nostro percorso di uomini e donne nati per esistere. La memoria è quindi il nostro bene più prezioso poiché costituisce l’archivio dei nostri ricordi, senza i quali saremmo individui denudati della nostra identità, razionalità senza umanità. |
La memoria seppur intangibile, astratta, in realtà è concreta per la sua caratteristica di essere specchio del vissuto del singolo. La nostalgia, per la sua connessione indivisibile e indissolubile con il ricordo, unità elementare della memoria, è perciò irrimediabilmente connaturata all’ uomo. |
Tale sentimento è il mezzo attraverso il quale esplorare i meandri più profondi della nostra interiorità, area sconfinata e priva di determinazioni talvolta invisa a noi stessi. Molto spesso è la persona stessa a sottrarsi a questa indagine, ciò perché il confronto con la propria interiorità è doloroso da sostenere, poiché nella società odierna siamo diventati schiavi delle nostre aspettative. |
La percezione, infatti, della distanza tra l’immagine edulcorata e idealizzata di noi stessi e la realtà concreta di ciò che siamo può generare sentimenti di paura, frustrazione e angoscia derivanti dall’incapacità di essere diventati ciò che avremo voluto essere. |
Ritengo che la pienezza della vita si possa raggiungere soltanto nella totale comprensione di noi stessi, nell’analisi introspettiva dei nostri pregi e dei nostri difetti, aspetti di una dicotomia interna alla nostra stessa natura. |
Per poter scrivere un sincero e realistico libro della nostra vita è quindi indispensabile cogliere le ricche opportunità che ci offre la nostalgia. Tale moto interiore, nutrendosi della linfa rivitalizzante della memoria e del ricordo, può permetterci di capire chi siamo stati e ciò che siamo diventati. |
Nella mia vita la nostalgia si è manifestata in una duplice maniera, essa è racchiusa nei ricordi lontani della mia infanzia che, con lo sguardo del presente, percepisco come una realtà ancorata ad un tempo lontano, in cui tutto sembrava più puro, più soddisfacente, più facile, idilliaco, forse per una costruzione mitizzata di quella fase specifica della mia esistenza. |
Tale sentimento è però presente anche nel rimpianto di non aver mai conosciuto mio nonno paterno e di aver “ vissuto” soltanto fugacemente i miei nonni materni. Nonostante ciò, anche se ho potuto assaporare soltanto brevemente la loro presenza, il loro ricordo continua a vivere in me, come una scintilla che continua ardentemente ad alimentare il fuoco vivo della memoria. |
Condivido quindi le riflessioni di Borgna, ritengo infatti che la nostalgia sia il solo sentimento che possa permettere di operare un’analisi critica del proprio vissuto per la sua capacità di analizzare scelte passate, immaginando cosa sarebbe potuto essere, se si fosse imboccata un’altra strada. |
La nostalgia è l’antidoto per contrastare gli eccessi della nostra personalità, troppe volte ingabbiata in una illusa percezione di sé. La nostalgia non è quindi un sentimento negativo, ma un sentimento dal corposo valore didattico, poiché permette di viaggiare nei propri ricordi e di ripercorrere, come un treno che spedito avanza su un binario, la propria vita in tutti i suoi aspetti negativi e in tutti i suoi aspetti positivi, le esperienze vissute e le persone incontrate. Questo sentimento ci consente di osservare, grazie ad una nuova sensibilità e ad un maggior giudizio, le questioni salienti della vita, meraviglioso viaggio di continua scoperta di noi stessi. |
di Giulio Marchegiano – 5^C –