di Rachele Corrieri (classe I^C) – Mio nonno si chiama Dario e ha compiuto da pochi mesi 70 anni. Di mestiere fa il barbiere. Ha iniziato a lavorare nel 1958, all’età di 10 anni. La mattina frequentava la scuola, mentre il pomeriggio lo passava in negozio; così fino al “terzo avviamento”. Le scuole di avviamento professionale erano particolari scuole che permettevano di continuare gli studi, dopo la licenza elementare, ottenendo una formazione verso il mondo del lavoro. A quei tempi la maggior parte dei ragazzi andava a imparare un mestiere nel periodo estivo e mio nonno, da lì in poi, ha sempre fatto il barbiere. Fu il padre a spingerlo verso quella professione, perché non voleva che i suoi figli trascorressero le giornate senza far niente nei vicoli. Quando nonno iniziò, il suo compito era quello di pulire il pavimento, i vetri, gli specchi e i lavandini, poi pian piano gli venne spiegato come tagliare i capelli. I soldi che guadagnava in una settimana corrispondevano al prezzo del biglietto del cinema. A differenza di oggi, molti clienti si radevano con il rasoio la barba dal barbiere quasi tutte le mattine e il nome del mestiere deriva proprio da questo fatto. In seguito, negli anni ‘70 e ‘80, si sono diffuse le lamette ed i rasoi elettrici e per questo gli uomini hanno preferito radersi a casa, andando dal barbiere quasi esclusivamente per il taglio di capelli. Fino agli anni ‘70 si lavorava tutta la settimana, tranne il lunedì; la domenica si restava aperti dalle 7 alle 14. Nei giorni festivi, come la vigilia di Pasqua o di Natale e il 31 dicembre, si teneva aperto tutta la giornata, dalle 6 alle 22, perché erano le date in cui si aveva più gente da servire. Negli anni ‘80 la moda proponeva ai giovani di lasciare i capelli lunghi che dovevano essere acconciati frequentemente. Negli anni successivi, invece, la moda è cambiata e i capelli si tenevano corti fino a quella attuale dei capelli rasati. Una delle domande che ho rivolto a mio nonno, è stata: “Per quale motivo ancora continui a fare il barbiere nonostante la tua età?”. Lui mi ha risposto in questo modo: “Ancora faccio il barbiere perché mi piace tanto il mio lavoro e soprattutto amo stare a contatto con la gente, infatti dopo tutti questi anni molti clienti sono diventati amici cari”.