//“Non tutte le storie finisco male”- UN RACCONTO/RIFLESSIONE

“Non tutte le storie finisco male”- UN RACCONTO/RIFLESSIONE

di | 2022-03-30T18:30:45+02:00 30-3-2022 18:30|Alboscuole|0 Commenti
PREFAZIONE
Gli alunni dell’Istituto Tecnico Economico “A. Gallo” (con la supervisione della prof.ssa Gina Vanacore) vogliono raccontare l’atrocità della guerra attraverso una storia che vede come protagonisti una bambina e la sua mamma. La scelta dei protagonisti è stata basata sull’opinione che solo le dolci parole di una madre possano rassicurare un figlio che non riesce a capire l’orrore della guerra che mette a rischio il valore dell’amore.
  RACCONTO
Oggi nella mia 5^A elementare la parola d’ordine è ACCOGLIENZA! La maestra ci ha detto:- Da questo momento in poi, questi bambini saranno i vostri compagni di gioco e di studio.- Lungo il tragitto di casa la bambina era pensierosa e perplessa, non aveva ben compreso cosa potesse essere accaduto quel giorno in aula e quindi appena arrivata a casa chiede spiegazione alla mamma e le dice:- Mamma, a scuola abbiamo parlato di accoglienza. Due bambini sono arrivati da molto lontano per giocare con noi ma io non ho ben capito cosa gli sia realmente successo. I due bimbi si chiamano Kateryn e Ruslov, avevano gli occhi gonfi dalle lacrime e un volto molto triste; Hanno detto che la guerra ha portato via loro per sempre i genitori e che ora sono soli al mondo. Mamma mi puoi spiegare che cos’è la guerra? E perché uccide?- La mamma allora risponde:- Figlia mia cara, la guerra è una brutta cosa. Spesso capita che gli adulti si comportino come dei bambini e finiscono per bisticciare tra loro, purtroppo quando ciò accade si finisce per fare del male alla brava gente, persino uccidendole.- La bambina domandò ancora:- Mamma com’è possibile che accade tutto questo? com’è possibile che lascino uccidere chi non ha alcuna colpa? Nessuno si preoccupa di loro o di porre fine a questa brutta situazione? Me lo vuoi spiegare in modo che io possa capire?- La madre le rispose:- Certo, te lo spiego con un racconto, un racconto di una fiaba antica!-
La mamma allora iniziò il suo racconto:
– Era una fredda e nevosa notte, i bambini coperti dai loro cappotti caldi giocavano e correvano per strada lanciandosi palline di neve, ma sulla stessa strada dall’altra parte del marciapiede c’era una bambina diversa che non aveva un cappello per proteggersi dal freddo come gli altri e i suoi vestiti strappati non la riscaldavano abbastanza. La piccola bimba per sopravvivere vendeva fiammiferi e gridava con la sua sottile e tremante voce :- Fiammiferi. Qualcuno vuole dei fiammiferi?- ma nessuno le prestava attenzione. Lei era la piccola fiammiferaia che quella sera non riuscì nemmeno a vendere una sola scatola di fiammiferi. Le persone la trattavano con disprezzo e indifferenza, incuranti della sua vita la lasciarono al gelo, nel mentre la piccola non sopportava più il dolore che il freddo le provocava alle mani e allora aprì la scatola di fiammiferi e con mani tremolanti ne accese uno per potersi riscaldare. Ad ogni fiammifero sognava come sarebbe potuta essere la sua vita se solo fosse stata diversa. La piccola, sola e abbandonata, desiderava l’affetto dei suoi cari tanto da immaginare l’incontro con i suoi parenti senza patire più la fame. Accese l’ultimo fiammifero, vide sua nonna e insieme volarono su verso il cielo blu, illuminando quella sera d’inverno. La piccola fiammiferaia è volata in cielo a causa dell’indifferenza delle persone che solo allora si resero conto dell’errore commesso. La madre termina così il suo racconto e dice alla sua bambina:- Figlia mia, da come hai potuto comprendere la storia della piccola fiammiferaia non ha un bel finale, ma oggi possiamo cambiare le cose. La soluzione è non essere indifferenti, ma SOLIDALI e ACCOGLIENTI! Per cui non fate sentire questi tuoi due nuovi compagni di classe diversi o soli al mondo. Accoglieteli con amore.-
Dopo aver ascoltato le parole della madre, la piccola capì e comprese che purtroppo al mondo la cattiveria esiste ma c’è sempre una fatina buona che può cambiare il finale di qualsiasi storia!
  A cura di MARIACRISTINA DI GRAZIA  e JOSEPHINE PETRILLO (5^ D)