di ERIKA BIAGIOLI – Vogliamo riportarvi un interessante e originale ragionamento che il prof Christian Iorio, docente di Fisica nel nostro Istituto, ha condiviso con i suoi alunni della 1ªB Tc.
Il tutto è nato casualmente, dal fatto che tanti collaboratori scolastici, pensando di risparmiare, spezzano i gessetti nelle confezioni prima di consegnarli ai docenti.
Tenuto conto che ogni giorno gravitano nella scuola circa 100 docenti, e supponendo che mediamente ognuno di loro utilizzi un gessetto (c’è chi ne usa due/tre come il prof Iorio, ma c’è anche chi non li usa per niente), per ogni gesso intero viene sprecato l’ultimo centimetro, perché difficile da manovrare con la punta delle dita, nel caso invece di un gessetto spezzato a metà, lo spreco raddoppia.
Secondo quanto sopra, ogni giorno invece di sprecare 100 gessetti x1 cm = 1m di gessetto, se ne spreca il doppio, ovvero due metri al giorno, quota parte dovuta alla pratica del presunto risparmio.
Se i giorni di scuola sono 300, facciamo cifra tonda, ogni anno solo al San Benedetto si sprecano 300m di gesso.
Non sappiamo quante siano le scuole della provincia di Latina, ma supponendo che tra elementari, medie e superiori ci siano 100 scuole, ogni anno nella provincia di Latina si spreca 300m x 100 scuole = 30.000m di gesso (30km).
Tenuto conto che in Italia ci sono 107 province (alcune più piccole, ma alcune molto più grandi) si ha uno spreco complessivo medio annuo pari a 30km x 107 province = 3210km.
Praticamente unendo tutti gli spezzoni di gesso che ogni anno finiscono nel cestino, si potrebbe costruire un gesso lungo da Milano a Palermo e ritorno!
Da questo ragionamento nasce l’appello rivolto ai collaboratori scolastici e ai loro superiori ad abbandonare la pessima usanza di dimezzare i gessetti.
I gessi interi sono più manovrabili e più comodi da impugnare e se fischiano… sopporteremo!