a cura di Jury Caiulo, Gabriele De Matteis, Elisabetta Lezzi
Un incontro altamente formativo quello che ieri mattina la Dott.ssa Cosima Fersini, magistrato presso il Tribunale minorile di Lecce ha tenuto in presenza con un gruppo di alunni delle classi terze della nostra scuola,durante la seconda giornata dedicata al bullismo e cyberbullismo.
A parteciparvi, in diretta streaming su Teams, anche tutti gli alunni delle seconde e terze nelle proprie classi.
Il tema è stato affrontato attraverso il commento di numerose slide.
Nella prima, intitolata “Non stare a guardare: l’umanità di oggi”, si vedono alcune persone intente a fotografarne una che sta per annegare. Un’immagine questa che ben rappresenta la situazione odierna, in cui l’uomo si preoccupa di raccogliere like o visualizzazioni sui social, piuttosto che dare il proprio contributo per la soluzione di un problema. Quando qualcuno è in difficoltà,gli altri si limitano a guardare o a filmare.
La Dottoressa, dopo aver ricostruito la storia dalla nascita del telefono fino alle origini dei social network e chat, si è soffermata sui pericoli della rete, tra cui il “dark-web”, un canale di reti oscure che si raggiungono attraverso specifici software. Qui si trovano anche “challenge” molto pericolose, che spingono i giovani a rischiare la propria vita compiendo atti clamorosi (selfie scattati in luoghi pericolosi, gesti di autolesionismo,ecc.). E tutto ciò per conquistare l’approvazione sui social!
Oltre a questo, la relatrice ha consigliato di cambiare le password dei social a cui siamo iscritti almeno una volta al mese perché i nostri dati potrebbero essere intercettati, copiati o manipolati da sconosciuti malintenzionati.
Dai pericoli del web è passata poi ad illustrare il problema del bullismo e i fenomeni ad esso collegati.Il termine deriva dall’inglese”bullyng”che,tradotto, indica colui”che usa la prepotenza”. ll bullo è una persona molto fragile che maschera le sue insicurezze seminando violenza e terrore. Ci sono varie forme di violenza:
- comportamentale (aggressione persistente organizzata da più persone nei confronti di uno o più individui);
- relazionale(abuso di potere su uno o più individui);
- verbale;
- fisica;
- cyberbullismo;
I protagonisti di questi atti brutali sono:
- bullo (il leader);
- vittima(colui che subisce);
- sostenitori (fomentano l’aggressività del bullo);
- spettatori(assistono ma non prendono posizione).
In merito al cyberbullismo, fenomeno ampiamente diffuso nella nostra società, il 29 Maggio 2017 è stato dichiarato reato grazie alla legge n.71″Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo”.
L’art. 1 di tale legge lo definisce come un atto di molestie, ricatto, aggressione e diffamazione, il cui scopo è quello di isolare un minore o un gruppo di minori, ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso o la loro messa in ridicolo.
Nel cyberbullismo rientra il “sexting” (da “sexual”,che indica l’oggetto dei contenuti con esplicito riferimento sessuale e”texting” che denota la forma del messaggio non più solo scritto).
Esso riguarda la condivisione delle immagini del proprio corpo sul web attraverso le nuove tecnologie (scambio di foto o video”spinti”).
Il “guanto di sfida” che la Dottoressa Fersini ha lanciato a conclusione del suo discorso è che “non dobbiamo starcene seduti a guardare senza fare nulla”.
Cosa dire di questa esperienza?
Considerevole l’attenzione insieme alla partecipazione attiva di noi tutti nei confronti del tema trattato. Abbiamo avuto l’opportunità di riflettere sui pericoli a cui oggi noi adolescenti andiamo incontro.
Siamo consapevoli che per evitare le gravi conseguenze che ne derivano è indispensabile avere un rapporto di totale confidenza con i genitori. Questi però devono dedicare parte del loro tempo all’ascolto dei figli, aiutarli ad aprirsi, usare la propria esperienza per dar loro preziosi consigli. Giudicare non è mai produttivo.
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